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Badanti  vaccinate con Sputnik, tante famiglie senza assistenza  

Badanti  vaccinate con Sputnik, tante famiglie senza assistenza  

di Giuseppe Milano

22 Ottobre 2021, 10:09

Green passLe assistenti dell'Est equiparate di fatto ai «no  vax»   
 

Si sono fatte vaccinare, anzi spesso lo hanno fatto prima delle loro colleghe italiane eppure rischiano di restare senza stipendio, mettendo nei guai le famiglie dei loro assistiti. È il caso delle assistenti a domicilio dell'Europa dell'Est. Sono donne e uomini che hanno seguito nei mesi scorsi il percorso di immunizzazione con il vaccino Sputnik, quello a disposizione nel loro paese. Il preparato russo, ampiamente usato in tutto il mondo (San Marino compreso), non è però mai stato autorizzato in Europa dall'Ema e in Italia dall'Aifa, le agenzie del farmaco, e per questo motivo si ritrovano ora senza Green pass.

 A livello nazionale si tratterebbe di circa 50mila persone, praticamente il 2,5% dei circa due milioni di assistenti familiari presenti in Italia. Numero quindi non altissimo, ma sono sempre 50mila anziani e disabili, con le rispettive famiglie, attualmente senza più aiuto.

  «L'unico modo per risolvere la questione è che il Governo equipari lo Sputnik ai vaccini in uso in Italia», spiega il parmigiano Andrea Zini, presidente nazionale di Assindatcolf, il sindacato dei datori di lavoro domestico. Una richiesta che in questi giorni «è stata avanzata da più parti ma che ancora purtroppo non ha avuto risposta». 

Parole ancora più dure dalla Federazione nazionale pensionati della Cisl che ricorda come per questi lavoratori «ricevere subito un altro vaccino è clinicamente improponibile. In più per poter continuare ad operare senza incorrere in multe e sanzioni, queste badanti sono costrette a fare il tampone rapido ogni due giorni, pagandolo di tasca propria o magari scaricandolo alla famiglia e al proprio assistito già oberato di costi». 

«Nessuna famiglia lascia a casa una persona con cui ci sono forti legami professionali e affettivi - aggiunge ancora Andrea Zini - Molto spesso si tratta infatti di lavoratrici che vivono da sole con l'assistito. Le famiglie non vogliono sostituirle: si sono già adattate alle esigenze del proprio assistito, spesso da diversi anni». 

Le badanti finite nel limbo del Green pass sono quasi tutte di nazionalità moldava ed ucraina ma ci sono anche molte rumene, quindi comunitarie. «Anche per questo ci appelliamo ancora una volta al Governo e al Ministero della Salute - conclude la Fnp Cisl - Deve intervenire con coerenza su questo tema, né più e né meno come fatto per i cittadini di San Marino, riconoscendo la validità dell'immunizzazione avvenuta con lo Sputnik, al fine di garantire a molte famiglie e anziani la continuità del sostegno e dell'aiuto di queste lavoratrici oramai diventate indispensabili».

E accanto alle bandati dell'Est emerge anche la questione degli assistenti asiatici, filippini in particolare, vaccinati con i preparati cinesi Sinovac e Sinopharma. Per loro dovrà decidere l'agenzia europea del farmaco. I tempi ancora lunghi. 
 

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