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Chiara e Lucia, gemelle: «Le nostre vite divise ma più che mai unite»

Chiara e Lucia, gemelle: «Le nostre vite divise ma  più che mai unite»

16 Agosto 2021, 09:49

«Gemelli allo specchio» è una nuova rubrica che racconta storie di gemelli intervistati da gemelli. Incontri, passioni, ricordi: esperienze legate a doppio filo
 

Chiara e Lucia Cellurale hanno trent’anni. Chiara vive a Parma ed è docente di lingue straniere, Lucia abita a Milano ed è restauratrice di opere d’arte. Sono gemelle omozigote. Chiara definisce sua sorella una persona tenace, eclettica e creativa; per Lucia invece Chiara è precisa, estroversa e divertente.

Partiamo difficili: quale è stato il momento più felice e il momento peggiore della vostra vita insieme?
Lucia: «Il momento più felice è stata l’estate 2008, l’estate dei nostri 18 anni. Finita la scuola, ogni giorno c’era una festa in piscina o in discoteca, una giornata al mare o al Lago Santo a mangiare i testaroli. Eravamo inseparabili, spensierate e più complici che mai».
Chiara: «Il ricordo peggiore: quando è venuto a mancare nostro nonno Gigi. Per noi era un vero riferimento; veniva a casa tutti i pomeriggi e stava lì con noi a leggere il giornale mentre facevamo i compiti. Era bravissimo in latino e greco per cui ci faceva da dizionario vivente. E alla fine, non si sa come, ci scappava sempre una versione in più: latino per me, greco per Lucia. Ecco, vivere quella perdita insieme ci ha sicuramente aiutato a superarla».

Una cosa che non hai mai detto a tua sorella.
Lucia: «Non siamo tipe melense per cui non ci diciamo spesso cose del tipo “Sono orgogliosa di te”, anche perché comunichiamo le emozioni senza bisogno di parole».
Chiara: «Tra noi non ci sono segreti. Questo è uno dei grandi vantaggi di avere una gemella: anche dopo la peggiore delle rivelazioni lei sarà sempre al tuo fianco».

Siete mai state in classe insieme? Se sì, com’è andata?
Lucia: «Mai, nemmeno alla scuola materna. I nostri genitori volevano che imparassimo a socializzare in autonomia, senza avere sempre l’appoggio l’una dell’altra e senza correre il rischio che ci chiudessimo in un rapporto morbosamente stretto. Ritengo sia stata una scelta giustissima».
Chiara: «Già alle elementari pensavo fosse bellissimo avere il doppio degli amici, conoscere il doppio delle persone, essere invitate al doppio delle feste!».

Allora la domanda è d’obbligo…
«No, non ci siamo mai scambiate di classe!».
Voto di maturità, voto di laurea.
Chiara: «85 al liceo scientifico e 106 alla laurea».
Lucia: «89 al liceo classico e 95 alla laurea, poi 110 e lode alla scuola di restauro».

Eravate in competizione?
Lucia: «Alle medie e alle elementari facevamo un po’ a gara a chi avesse più “Ottimo” o “Distinto”. Poi con le superiori fine dei confronti, anzi: seguire percorsi paralleli permetteva di aiutarci a vicenda. Per preparare la maturità ho usato i suoi stupendi schemi di Storia!».
Chiara: «I nostri genitori non hanno mai voluto due cloni e questo si è indubbiamente rispecchiato nelle nostre carriere scolastiche. Io dal liceo scientifico ho scelto una facoltà umanistica, Lucia il contrario: dalla scienza è finita nel mondo dell’arte».

Luoghi comuni: credete nella telepatia tra gemelli? Vi è mai capitato?
Lucia: «Siamo abbastanza scettiche in merito. Indubbiamente c’è una forte intesa, magari la si pensa allo stesso modo su alcune questioni per cui può capitare di avere la stessa reazione o esprimere uno stesso commento, ma non la definirei telepatia».
Chiara: «Tuttavia… durante la mia gravidanza ho sognato che uscivo dall’ospedale con un neonato dalla cuffietta azzurra, lo racconto a Lucia e lei mi dice che qualche giorno prima ha fatto lo stesso sogno. Ecco, questo fatto ci ha un po’ sconvolto. In ogni caso, telepatia errata perché poi ho avuto una bimba!».

Ammettetelo: almeno una volta una ha terminato le frasi dell’altra?
Lucia: «Sì. Ci capita soprattutto se stiamo insieme per un periodo prolungato. Quando succede, ci chiediamo con lo sguardo: “Lo dico io o lo dici tu?”».
In quale occasione sei stata davvero contenta di avere una gemella?
«Sempre! Da piccole, si ha sempre qualcuno con cui giocare. Da adolescenti, si ha un’alleata che si trova nello stesso periodo storico a combattere le stesse battaglie: poter uscire da sola, avere le chiavi di casa, andare in discoteca, dormire da un’amica, farsi i piercing alle orecchie. Con un vantaggio in più: le sgridate erano sempre dimezzate. Insomma, se si è in due a far valere le proprie ragioni, lo scontro con mamma e papà non è impari».

Per noi è una vera maledizione: qual è la vostra reazione quando qualcuno vi scambia?
Chiara: «Talvolta, guardando delle foto, mi dico: “Ok, posso capire quelli che ci scambiano”. Ma quando succede, la cosa mi sconvolge. Il meglio è quando dei perfetti sconosciuti mi incontrano per strada e cominciano a sbracciarsi. Sorridono, stanno per abbracciarmi… Io li guardo e dico: “Tu devi conoscere mia sorella, io sono Chiara”. In quell’attimo, quando l’entusiasmo scema e lascia il posto all’incredulità, ti rendi conto di quanto sia formidabile essere gemelli».

Non smettereste mai di parlare di…
Lucia: «Vivendo in due città diverse ci piace molto raccontarci la nostra quotidianità che ci fa sentire più vicine».
Chiara: «Mi capita spesso di mandarle dei messaggi con parole chiave per ricordarmi quello che le devo dire».

Come vi vestivano/vestivate da piccole?
«Nostra mamma non ci ha mai vestite uguali: magari avevamo gli stessi pantaloni, la stessa giacca, la stessa felpa, ma di colore diverso. L’unica eccezione era un meraviglioso costumino arcobaleno che, per tacito accordo, non mettevamo mai contemporaneamente».

Un pregio di tua sorella che un po’ invidi e  perché.
Chiara: «Di Lucia invidio la sensibilità che le permette di avere uno sguardo attento agli altri».
Lucia: «Chiara è molto risoluta e forte delle sue decisioni. Quando le sottopongo i miei dilemmi, lei in tre parole mi aiuta a fare il punto della situazione».

Un film e un libro che vi hanno unito.
Lucia: «Saremo banali, ma diciamo “Harry Potter”. Io, da fan sfegatata, vedevo l’uscita del libro come l’evento dell’anno; Chiara invece ha atteso che uscissero tutti i volumi della saga per poi leggerseli di fila in un’estate. Che soddisfazione vederla immersa in quelle pagine che mi avevano così tanto catturato!».
Vi è mai piaciuta la stessa persona?
Chiara: «Mai successo. Non voglio nemmeno immaginare come sarebbe potuta andare».
Lucia: «Al contrario, ricordo qualche spavaldo che ha tentato di giocare le proprie carte con entrambe, ovviamente con scarsissimo successo. Essere gemelle non significa essere intercambiabili: a noi piacciono le persone decise: se uno è confuso su di noi immagiamoci sul resto».

Come state vivendo questo lungo periodo di pandemia?
Chiara: «Ci siamo sentite di più. Non manca giorno in cui non ci sia almeno un messaggio, una telefonata o videochiamata».
Lucia: «Essere bloccata nei movimenti proprio nell’anno in cui Chiara è diventata mamma mi ha fatto un po’ soffrire perché non mi sarei voluta perdere neppure un minuto di questi mesi speciali. Fortunatamente la tecnologia ci è venuta in soccorso».
La prima cosa che farete insieme in zona bianca.
Lucia: «Qualsiasi cosa. Purché insieme».
Chiara: «Una vacanza nella nostra casetta al mare. Quest’anno con una donnina in più!».

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