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Due giorni gialli e due arancioni: cosa si può fare da oggi. Ma da lunedì l'Emilia Romagna rischia di restare arancione

07 Gennaio 2021, 10:31

Di certo, o quasi, c’è solo il periodo fino al 15 gennaio, data di scadenza del Dpcm in vigore. Poi nella gestione della pandemia da coronavirus e della libertà di movimento degli italiani ci vorranno nuove disposizioni del governo. Fino alla scadenza dello stato d’emergenza, il 31 gennaio, che potrà comunque essere rinnovato ancora, per altri sei mesi, per arrivare fino al 31 luglio. 
Tutti sperano che la  situazione possa evolvere positivamente. E in fretta. Soprattutto per l'aspetto sanitario, visto che ci sono diversi ospedali “sotto scacco” per fare fronte alla pandemia. Ma anche per consentire la normale ripresa delle attività  scolastiche, per ricominciare a spostarsi liberamente sul territorio nazionale, per riprendere le attività commerciali... In sostanza per guardare al futuro con rinnovato entusiasmo, dopo quasi undici mesi nel corso dei quali si sono alternati momenti di sconforto e fasi di ottimismo ingiustificato.
Le nuove colorazioni “festive” delle regioni hanno creato difficoltà fra gli italiani ai quali capita anche di effettuare spostamenti scorretti senza rendersene conto. Come la signora che - da un paese della provincia - ieri si è recata a messa in Cattedrale - come fa da tantissimi anni in occasione della celebrazione dell'Epifania. Ha raccontato che credeva che andare a messa fosse consentito (e infatti lo è) ma che non sapeva che lo si può fare soltanto nella chiesa più vicina alla propria residenza o al proprio domicilio oppure alla propria abitazione.
Proviamo quindi a rispondere ad alcune delle domande più frequenti.
Di fronte ai continui cambiamenti di disposizioni, si può sapere quali sono le regole attualmente in vigore? E, soprattutto, valgono per tutta l'Italia?
 Fino a domenica 10 gennaio,   varranno le stesse regole per tutta Italia, seppur diverse giorno per giorno, mentre da lunedì si ritornerà alle zone di colore, che cambieranno in ogni regione dopo il nuovo monitoraggio. 
Quando si saprà se l'Emilia Romagna sarà gialla, o arancione oppure rossa?
Bisognerà   aspettare domani. Solo allora si potranno conoscere le decisioni del ministro della Salute, Roberto Speranza, in base ai dati del contagio che attribuiranno i colori alle regioni (rosso, arancione e giallo a seconda della delicatezza della situazione). 
Ma è vero che è cambiato il metodo per attribuire alle diverse regioni una colorazione anziché un'altra? 
Esatto, le regole sono mutate in seguito ad una disposizione entrata in vigore il 4 gennaio. I parametri di valutazione cambieranno in senso più restrittivo: per passare da giallo ad arancione ci vorrà un indice di contagio Rt di 1 (prima era 1,25) e per la zona rossa Rt a 1,25 (e non più a 1,50).
Ieri,  giorno dell’Epifania, vigeva il  divieto di spostamento se non per motivi di necessità, salute e lavoro, per ricongiungimenti familiari o per fare visita ad amici o parenti una sola volta al giorno (massimo due persone, che salgono a tre in presenza di un minore di 14 anni), con la prevista autocertificazione. Erano in vigore anche  tutte le altre disposizioni emanate in presenza di massimo livello di contenimento che abbiamo imparato a conoscere in questi 10 mesi. Ma oggi e domani cosa si potrà fare e soprattutto cosa non si potrà fare?

Donini  «L'indice di contagio è 1,05. Noi verso l'arancione» -  L’Emilia-Romagna, dove il trend dei contagi resta stabile, attende le decisioni del ministero della Salute sul ritorno alle fasce colorate, aspettandosi di essere, da lunedì, zona arancione. «Oggi viaggiamo con un Rt medio di 1.05 - ha detto l’assessore alla Sanità, Raffaele Donini - e siamo ipoteticamente in quella fascia arancione decisa alla luce dei nuovi provvedimenti del Governo, che ha abbassato la soglia». 

Donini, ricordando come la circolazione del virus in regione sia tutt’altro che sopita,  ha fissato l’obiettivo delle vaccinazioni per le prossime settimane e i prossimi mesi: concludere la prima fase entro metà febbraio e, se le forniture lo consentiranno, con la disponibilità anche dei vaccini attualmente in sperimentazione, completare la vaccinazione di massa degli emiliano-romagnoli entro il terzo  trimestre del 2021. 
«Stiamo andando come speravamo - ha detto - e cioè con un ritmo che è tra i più alti d’Italia».
r.c.

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