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Carcere, i sindacati: "Si vuole fare di Parma il lazzaretto detentivo regionale. Già 60 agenti contagiati"

Carcere, i sindacati: "Si vuole fare di Parma il lazzaretto detentivo regionale. Già 60 agenti contagiati"

15 Dicembre 2020, 10:09

I sindacati della Polizia penitenziaria hanno inviato una nota comune dopo essere "venute a conoscenza, tramite dichiarazioni stampa dei garanti Nazionale e Comunale dei detenuti, di una possibile apertura dei restanti due reparti detentivi del nuovo padiglione detentivo degli Istituti Penitenziari di Parma, apertura che dovrebbe interessare esclusivamente detenuti positivi al coronavirus, provenienti dagli altri Istituti penitenziari del Distretto".

"Pur comprendendo lo stato di emergenza sanitaria che sta caratterizzando il territorio nazionale e quello degli istituti penitenziari emiliani romagnoli - scrivono - riteniamo inammissibile l’unilaterale scelta da parte dell’Amministrazione Penitenziaria, di far diventare gli Istituti penitenziari di Parma il lazzaretto detentivo regionale".
"Forti sono le preoccupazioni che tale scelta ingenera nel personale di Polizia Penitenziaria - continuano -, in considerazione delle innumerevoli problematiche che questo istituto, già di per se, presenta, dovute anche all’assenza di chiare e precise indicazioni, sia da parete della Direzione che dei superiori uffici, circa le modalità operative da osservare da parte del personale impiegato presso le sezioni detentive ove sono presenti detenuti positivi o presunti tali.

Tante sono anche le domande che ci poniamo in merito alle modalità con cui si dovrebbe prestare servizio nei citati reparti detentivi; da come verranno effettuati i monitoraggi dei detenuti positivi, laddove nei due reparti, non sono presenti ambulatori per le visite mediche, all’assenza di apposite stanze asettiche, dove il personale possa cambiarsi per indossare i necessari dispositivi sanitari di protezione".

"Il personale consumerà il pasto insieme a tutti gli altri agenti, prevedendo o meno, speciali percorsi di distanziamento dal resto dei lavoratori e se la loro salute verrà monitorata con frequenza settimanale, tramite tamponi molecolari. Non abbiamo neppure contezza in merito all’eventuale aggiornamento del DVR da parte della Direzione, stante la completa assenza di informazioni da parte della stessa circa l’implementazione del suddetto testo con il rischio biologico da Covid-19, per non parlare della totale, gravissima e colpevole assenza di una qualsivoglia attività formativa rivolta al personale in servizio presso le sezioni detentive, in merito alla gestione del rischio pandemico, circostanza che, in molteplici istituti regionali, si sta riflettendo sulla salute dei lavoratori, sempre più esposti al contagio.

Inoltre, l’assenza di ogni confronto sindacale con la parte pubblica, che continua ad avere un’inaccettabile propensione ad assumere scelte unilaterali, pone le scriventi in una situazione di marginalità che si riflette di conseguenza sul personale in servizio, mortificandolo ulteriormente; personale che, quotidianamente, continua a mostrare un’eccezionale abnegazione al servizio ed una eccelsa professionalità che fino ad oggi l’ha contraddistinto e ha permesso, malgrado le lacunose disposizioni in materia, di limitare al massimo il numero dei detenuti positivi al coronavirus".

"Chi, però, ha pagato lo scotto di una discreta gestione del fenomeno presso il penitenziario ducale - concludono - , è stato, come sempre, il personale di Polizia Penitenziaria, con oltre 60 unità contagiate, come dimostrato dai test sierologici effettuati successivamente alla prima fase emergenziale, durante la quale la maggioranza dei colleghi non è stata sottoposta ad alcun test ed ha, quindi, saputo di essere entrata a contatto col virus solo recentemente.

Come, se fosse adottata la scelta di cui si discute, non verrebbe preso in considerazione neppure il contenzioso legale avviato dai sindacati., per condotta antisindacale ex art 28, con udienza prevista per il 21 gennaio 2021, per la medesima motivazione, cioè la scelta, unilaterale, da parte dell’Amministrazione penitenziaria, dell’apertura di un nuovo reparto detentivo, senza il previsto ed obbligatorio confronto sindacale. Pertanto, alla luce delle considerazioni di cui sopra, si richiede la sospensione di ogni eventuale scelta unilaterale, senza il previsto confronto tra le parti."

 

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