Stasera verrà recitata la preghiera che segna l'inizio del mese sacro dei fedeli musulmani. Interverrà anche il sindaco Pizzarotti
Quest’anno il Ramadan inizia - simbolicamente - da piazza Garibaldi. Stasera alle 20 verrà recitata la preghiera che segna l’inizio del mese sacro celebrato dai fedeli islamici. Assieme ai due rappresentanti dei centri islamici cittadini di via Campanini e via Cufra sarà presente il sindaco Federico Pizzarotti.
A Parma e provincia le persone di fede musulmana sono circa 18mila (seimila solo in città) e appartengono a oltre trenta nazionalità diverse.
Dal 23 febbraio moschee e centri islamici sono chiusi (anche alla preghiera personale) e non si sa quando riapriranno.
Da qui l’idea di far partire il Ramadan - senza prevedere alcun tipo di preghiera pubblica - dal luogo simbolo della nostra città. «Quest’anno tutti i fedeli musulmani pregheranno da casa propria durante il Ramadan – spiega Mohamed Amin Attarki, attivo nel centro islamico di via Cufra – I centri islamici sono chiusi fin dall’inizio dell’emergenza coronavirus e non sappiamo quando potranno essere riaperti. Poter recitare la preghiera che segna l’inizio del Ramadan in piazza Garibaldi è un gesto simbolico molto significativo».
La proposta è stata lanciata nei giorni scorsi in Municipio, in occasione della donazione di 11.500 euro da parte della Comunità islamica per l’emergenza Covid-19.
«Dato che quest’anno vivremo un Ramadan molto diverso rispetto al passato - spiega la consigliera comunale Nabila Mhaidra - i rappresentanti dei centri islamici di via Campanini e via Cufra, in occasione della donazione, hanno proposto al sindaco di aprire simbolicamente il Ramadan in piazza Garibaldi, con una semplice cerimonia che si svolgerà alla presenza di pochissime persone, nel pieno rispetto delle disposizioni per l’emergenza Coronavirus».
Il Ramadan è il nono mese dell’anno nel calendario lunare musulmano. Quello nel quale, secondo la fede islamica, Maometto ricevette la prima rivelazione da Dio. È il mese sacro del digiuno dedicato alla preghiera, alla meditazione e all’autodisciplina. E’, inoltre, il quarto pilastro della religione musulmana. Il primo è la testimonianza di fede, il secondo la preghiera, il terzo l’elemosina, il quinto il pellegrinaggio a La Mecca almeno una volta nella vita (per chi ne ha le forze fisiche e la possibilità economica). Quest’anno il Ramadan si concluderà il 24 maggio. In questo lasso di tempo i fedeli musulmani sono obbligati a digiunare dall’alba al tramonto. Non è possibile mangiare, bere, bisogna astenersi dai rapporti sessuali e cercare di perdere tutte quelle abitudini trasgressive o sbagliate che portano al peccato. L’obbligo di digiunare inizia nell’età della pubertà (14-15 anni). Sono invece esenti i bambini, le persone con malattie croniche, donne incinte, le donne durante il ciclo mestruale e le persone in viaggio. Al tramonto il digiuno viene interrotto con un dattero o un bicchiere d’acqua o di latte. Poi segue il pasto serale. La tradizione vuole che le famiglie si ritrovino a condividere il pasto serale. I cibi che si possono mangiare sono i più vari e cambiano a seconda delle tradizioni delle singole popolazioni. Non sono previste restrizioni o dettami particolari in questo senso. La serata si conclude quindi con la preghiera, che prevede la lettura di tutto il Corano nell’arco del Ramadan. Il mese sacro si chiude con la festa «Id Al Fiter», che significa festa della colazione. Come rito, prima di partecipare alla cerimonia religiosa, i fedeli devono fare colazione.
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