A pensarci bene, una chiesa utilizzata per oltre 150 anni come carcere non poteva che accogliere un presepio legato al nome di un suo illustre carcerato. Quella inaugurata domenica 8 dicembre 2019 all’interno di San Francesco del Prato – dal 2017 oggetto di un’imponente opera di recupero, che continua tutt’oggi a coinvolgere la cittadinanza di Parma e non solo – è infatti la copia della rappresentazione della sacra famiglia che Giovannino Guareschi costruì con le proprie mani durante la prigionia nei campi di concentramento e che pretese di portare con sé e di tenere al proprio fianco durante i 405 giorni di reclusione trascorsi all’interno della prigione. La condanna, comminata per la presunta diffamazione ai danni di Alcide De Gasperi sulle pagine del “Candido”, venne in un secondo tempo “arricchita” con ulteriori otto mesi per una vignetta sul presidente Einaudi.
Posto accanto a quello ufficiale, il presepe dello scrittore può essere visitato tra le 10:00 e le 12:00 e tra le 16:00 e le 18:00 dei weekend fino al 13 gennaio 2020: si raggiunge entrando dalla porta laterale della facciata, seguendo un percorso semicircolare, delimitato da pannelli con frasi di Papa Francesco e di Papa Giovanni Paolo II. Sono invece proprio del creatore di Camillo e Peppone i testi che accompagnano la fedele riproduzione - realizzata da Andrea Begani di Areaitalia - dell’originale custodito nell’archivio Guareschi, gestito dal figlio Alberto, a Roncole Verdi, accanto alla Casa Natale di Verdi.
È possibile sostenere il progetto del restauro della chiesa attraverso una libera erogazione, beneficiando dell’Art Bonus. Tutti i dettagli su: www.sanfrancescodelprato.it.
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