L’anno di Parma capitale della cultura è ormai dietro l’angolo e noi della “Gazzetta” siamo al lavoro per offrire alla città il nostro contributo.
Allestiremo una grande mostra sulla nostra storia (nel 2020 saranno 285 anni) e pubblicheremo un catalogo in due volumi che racconterà quasi tre secoli di storia della città attraverso le pagine della “Gazzetta” e oltre cinquanta saggi di autori molto autorevoli: nostri giornalisti e studiosi e docenti universitari di chiara fama.
L’anno di Parma capitale della cultura è ormai dietro l’angolo e noi della “Gazzetta” siamo al lavoro per offrire alla città il nostro contributo. Allestiremo una grande mostra sulla nostra storia (nel 2020 saranno 285 anni) e pubblicheremo un catalogo in due volumi che racconterà quasi tre secoli di Parma attraverso le pagine della “Gazzetta” e oltre cinquanta saggi di autori molto autorevoli: nostri giornalisti e studiosi e docenti universitari di chiara fama.
Sarà uno dei grandi eventi del weekend di inaugurazione di Parma 2020 (11-12-13 gennaio): la mostra, allestita a Palazzo Pigorini, debutterà il giorno di Sant’Ilario e resterà aperta fino al 15 marzo.
Con orgoglio ci proclamiamo il più antico quotidiano italiano: la prima copia posseduta – scovata da Glauco Lombardi negli Archivi parmensi conservati a Napoli – è del 19 aprile 1735, ma è certo che non sia la prima. La citazione di una «Gazzetta» in una lettera di Ranuccio Farnese, scritta al marchese Marcello Prati nel 1609, potrebbe fare sospettare che la fondazione risalga addirittura agli inizi del Seicento: ma non sono stati trovati i documenti, forse perduti per sempre. Ecco perché da sempre ci dichiariamo “nati” nel 1735. Esiste un’annosa e cordiale “sfida” con la “Gazzetta di Mantova”, che a sua volta si proclama il più antico quotidiano italiano: è vero che possiede una copia del 1664, ma è altrettanto vero che ha cambiato più volte nome della testata e che ha avuto lunghe sospensioni delle pubblicazioni. Insomma: per continuità, “vinciamo” noi.
LA STORIA DI PARMA
Non è facile raccontare 285 anni di storia di un giornale: non basterebbe la Pilotta, per esporre le pagine che possono essere considerate storiche. Abbiamo fatto la scelta di selezionare solo fatti, grandi eventi e personaggi parmigiani: perché il cuore della “Gazzetta” è la cronaca locale, nonostante nel Settecento e nell’Ottocento, essendo un foglio di corte, fosse un giornale molto attento alla politica estera e alle notizie che arrivavano anche da molto lontano. Con i tempi di allora, certo: la notizia della morte di Napoleone, avvenuta il 5 maggio 1821 sull’isola di Sant’Elena, fu data, per esempio, solo il 24 luglio. Ma da tanti anni (perlomeno, da Baldassarre Molossi in poi) la “Gazzetta” è orgogliosamente un giornale provinciale, che pure si sforza di offrire un’informazione completa anche dall’Italia e dal mondo.
L’ALLESTIMENTO
Abbiamo selezionato le duecento pagine “storiche” che abbiamo giudicato le più importanti della nostra storia e della storia del nostro territorio. I visitatori della mostra le troveranno su un enorme pannello nel corridoio dell’ingresso. Gli approfondimenti saranno disposti in quattro sale, ognuna dedicata a un argomento, come fossero le redazioni del giornale: cronaca, cultura, spettacoli e sport. Più una quinta, dedicata a noi: ai direttori, alle grandi firme, alle sedi, agli stampatori (compreso Giovanni Battista Bodoni: dal 1772 al 1796).
In ogni ambiente, le pagine più significative saranno esposte insieme a fotografie e oggetti emblematici, che permetteranno di attraversare il tempo e rivivere gli avvenimenti più importanti.
L’ARCHIVIO DI “12 TV PARMA”
Ci sarà anche una ricca sezione multimediale, grazie agli archivi di “12 Tv Parma”: le immagini e i servizi del tg dei più importanti fatti di cronaca degli ultimi quarant’anni saranno a portata di smartphone e di tablet: basterà inquadrare un Qr code per visualizzare il video: dal crollo del Cattani alle grandi imprese del Parma, dall’adunata degli alpini ai principali fatti di cronaca nera.
IL CATALOGO
I due volumi del catalogo (complessivamente, oltre seicento pagine) permetteranno di ripercorrere 285 anni di storia della “Gazzetta” e della città: in un volume saranno riprodotte tutte le pagine “storiche” esposte in mostra e anche i più significativi dei tantissimi inserti speciali dedicati ai grandi eventi, a cominciare dalle due edizioni straordinarie del 1998 sul caso Carretta: quello del 23 novembre, quando l’inviato della “Gazzetta” Matteo Montan scovò a Londra Ferdinando Carretta, e quello del 30 novembre, quando Ferdinando confessò di aver ucciso i genitori e il fratello davanti alle telecamere di “Chi l’ha visto?”. Ma anche un inserto-tributo dedicato a Zavattini (1995) e quello per la commemorazione dei 900 anni della Cattedrale (2005).
LA NOSTRA STORIA E LE GRANDI FIRME
Giornalisti della “Gazzetta” e docenti universitari affrontano nei saggi del primo volume eventi, temi e personaggi e li approfondiscono, raccontando come la “Gazzetta” li ha descritti. Il saggio introduttivo è firmato da Franco Contorbia, illustre studioso di letteratura e massimo esperto di giornalismo italiano: ha curato i quattro “Meridiani” Mondadori “Giornalismo italiano: 1860-2001” e le antologie di Bernardo Valli e di Egisto Corradi.
Valli, oggi considerato unanimemente il più grande giornalista italiano, racconta la “sua” Parma e la sua carriera in un’intervista. Giorgio Torelli e Bruno Rossi scrivono dei loro ricordi della lunghissima militanza in “Gazzetta” e Giuliano Molossi (che ha diretto il nostro giornale per 17 anni) rievoca la dinastia dei Molossi: il padre Baldassarre è stata una figura leggendaria del nostro giornale, che ha diretto per 35 anni, il nonno e il bisnonno, Gontrano e Pellegrino, sono stati proprietari e direttori dal 1880 al 1928. Giancarlo Gonizzi firma un saggio sulla storia della “Gazzetta”, con le schede dei direttori, degli stampatori e della proprietà.
Un capitolo del catalogo è dedicato alle “grandi firme” del nostro giornale: da Attilio Bertolucci a Mario Colombi Guidotti, da Bruno Barilli a Cesare Zavattini, da Egisto Corradi a Giovannino Guareschi, da Ubaldo Bertoli a Pietrino Bianchi, da Baldassarre Molossi a Lorenzo Bocchi.
GLI AUTORI
Il rettore Paolo Andrei racconta il ruolo dell’Università, Simone Verde l’importanza della Pilotta, Franco Maria Ricci la storia della grafica da Bodoni a oggi, Francesca Sandrini ripercorre gli anni di Maria Luigia attraverso le cronache della “Gazzetta”, Andrea Errera descrive la città nel passaggio dal Ducato all’Italia unita, Umberto Sereni parla dello sciopero agrario del 1908 e delle barricate del ’22, Michele Guerra racconta l’«ecosistema Bertolucci» e Luigi Allegri la lunga storia del teatro di prosa. Sono solo alcune delle prestigiose firme dei saggi contenuti nel primo volume, affiancate a quelle dei giornalisti della “Gazzetta”.
Anche il catalogo sarà diviso in capitoli come le redazioni della “Gazzetta” (cronaca, cultura, spettacoli e sport): ci sono interventi sui parlamentari parmigiani dall’Unità a oggi, sui sindaci del Dopoguerra, sui grandi fatti di cronaca nera, sull’economia, sui grandi capitani d’industria. E poi le istituzioni culturali, le grandi mostre, Parma set del cinema, la lirica, con saggi specifici sul loggione come specchio della città e del tumultuoso teatro Reinach. E lo sport: le imprese del Parma, gli scudetti, i campioni.
Sarà una grande mostra, sarà il nostro regalo ai lettori e alla città per Parma 2020. La nostra e la vostra storia, “Gazzetta” dopo “Gazzetta”.
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata