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Giovanni da Piacenza, Alfiere del lockdown

Giovanni da Piacenza, Alfiere del lockdown

27 Novembre 2021, 06:18

Oltre a lui sono stati premiati altri due ragazzi emiliano romagnoli, Aurora Vannucci, 16 anni, di Parma e Chiara Vecchi, 13 anni, di Monteveglio, nel Bolognese

A soli 16 anni, ne farà 17 tra meno di 20 giorni (il 15 dicembre), Giovanni Buttafava da Piacenza, uno dei territori maggiormente colpiti dalla pandemia, ha coordinato oltre 100 persone nel periodo più duro, quello del lockdown, consentendogli di portare spesa e farmaci a chi non poteva uscire di casa. Il suo «generoso impegno volontario», in aiuto «di quanti si trovavano in maggiore difficoltà», in particolare delle persone anziane e con problemi di movimento, non è sfuggito al presidente Sergio Mattarella, che gli ha conferito l’attestato d’onore di alfiere della Repubblica, riconoscimento assegnato ad altri 29 giovani come lui, che nel 2021 si sono distinti per l’uso consapevole e virtuoso degli strumenti tecnologici e dei social network, anche in relazione ai problemi posti dalla pandemia. 
Giovanni, da quasi 4 anni volontario della Croce Rossa e il sogno nel cassetto di diventare medico, oncologo per la precisione, ha svolto infatti un ruolo di coordinamento nel progetto 'Il tempo della gentilezzà, promosso proprio dalla Croce Rossa Italiana in collaborazione con il Comune di Piacenza. Oltre cinquemila i servizi effettuati dai volontari, molti dei quali temporanei, per consegnare beni di prima necessità. L’impegno con la Croce Rossa è stato una sorta di folgorazione per lui, cominciato dopo aver ascoltato a scuola, il liceo Colombini di Piacenza, due volontari raccontare la loro esperienza. 
«Nei momenti più difficili della pandemia - si legge nella motivazione con la quale il Quirinale gli ha conferito il titolo di alfiere - Giovanni si è impegnato come volontario e ha contribuito a promuovere e organizzare l’azione volontaria di tanti giovani in favore di persone costrette a casa, per la quarantena o per problemi di mobilità». 
Proprio l’impegno di tanti giovani, secondo il presidente Mattarella, «ha costituito una ventata di speranza per una città duramente colpita dal virus. Questa azione di solidarietà, peraltro, non ha impedito a Giovanni di proseguire gli studi con costanza e profitto», si legge ancora nella motivazione. 
Giovanni ha coordinato anche l’assistenza ai profughi afghani ospitati per qualche settimana a San Polo, nel Piacentino. Oltre a lui sono stati premiati altri due ragazzi emiliano romagnoli, Aurora Vannucci, 16 anni, di Parma e Chiara Vecchi, 13 anni, di Monteveglio, nel Bolognese.

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