Cinque anni dopo, le ferite provocate dall’alluvione fanno ancora male. Ma, di quei giorni, si tende a ricordare principalmente i volti e la tenacia degli Angeli del fango.
Qualcuno di loro era poco più che un bambino. Come Sara e Francesco che, ieri, al Centro giovani Montanara, hanno portato la loro testimonianza, carica di commozione. «Eravamo in un parcheggio, intenti a spalare fango: un fotografo si fermò e ci chiese di metterci in posa» racconta Sara, 17enne. «Ne venne fuori uno scatto divertente: i nostri sorrisi erano un inno alla speranza». «Vivemmo quell’esperienza come un gioco, cercando però di dare concretamente una mano - ricorda Francesco -: lo abbiamo fatto così, in maniera spontanea. Ed il quartiere, si riscoprì più forte e più unito che mai». Al Centro giovani Montanara, la serata è proseguita con i canti del coro formato dagli alunni dell’istituto comprensivo Salvo D’Acquisto e con la cena conviviale, preparata dai volontari della cucina mobile Barilla della Protezione civile. V.R.
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