Ieri pomeriggio, attorno alle 16.30, è stata «travagliata» l’uscita di diverse auto dal piano -2 del parcheggio sotterraneo della stazione ferroviaria. Una delle due ante della porta che conduce alla rampa di salita era inspiegabilmente chiusa e a nulla sono serviti i tentativi di aprirla dei primi automobilisti bloccati. Subito qualcuno ha composto i numeri telefonici che compaiono in alcuni cartelli, da chiamare in caso di emergenza. Il primo numero è della società City Ware di Padova, ma da Padova veniva riferito che non risultava alcuna anomalia. Più successo ha avuto la chiamata al secondo numero telefonico, corrispondente alla vigilanza Ivri di Parma: l’arrivo di un metronotte ha dato un sospiro di sollievo ai diversi automobilisti «intrappolati». Salendo su una valigia abbandonata (in mezzo ad altri rifiuti) vicino alla porta, il metronotte ha tentato per diversi minuti di aprire l’anta bloccata, ma non c’è riuscito. Per una rapida uscita delle auto, si è dimostrata provvidenziale l’idea del metronotte di far salire le auto percorrendo al contrario il tragitto fino al piano -1. Da lì l’uscita è stata possibile, e così, con un ritardo di circa mezz’ora, le auto bloccate hanno riguadagnato la «libertà». Successivamente – abbiamo constatato tornando di persona dopo dieci minuti a vedere l’anta che si era bloccata – la porta era completamente aperta. Naturalmente, viene da chiedersi – e, infatti, durante l’attesa se l’era chiesto uno degli automobilisti intrappolati - come sia possibile che se si blocca una porta non risulti automaticamente niente di anomalo alla società che, a cento e passa chilometri di distanza, gestisce le uscite del parcheggio.
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