Ambiente
In ballo c'è ancora un ricorso pendente che potrebbe cambiare le carte in tavola. Ma l'Atersir (Agenzia territoriale dell'Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti) ha deciso: dal 2022 e fino al 2037 a gestire il servizio rifiuti a Parma città e in buona parte dei Comuni della provincia sarà Iren, che attualmente lo sta gestendo in deroga in attesa dell'aggiudicazione definitiva.
Sconto in bolletta del 4,2%
L'affidamento, come rende noto un comunicato ufficiale della stessa Atersir, è avvenuto, dopo una gara europea, nello scorso mese di settembre sia per Parma che per la provincia di Piacenza, anch'essa affidata a Iren. Il costo complessivo del servizio per i prossimi 15 anni è di 778 milioni di euro, con una diminuzione del 4,2% dell'importo che era stato messo a base d'asta di 813 milioni e che andrà a beneficio delle bollette pagate dai parmigiani. Alla gara ha partecipato anche un raggruppamento di imprese italo-spagnolo che ha però fatto ricorso prima al Tar e poi al Consiglio di Stato sull'esito del bando di gara. Motivo per cui, almeno per ora, l'aggiudicazione ai nuovi costi del servizio rifiuti a Iren non è ancora stata effettuata, anche se nei primi mesi del 2022 il Consiglio di Stato dovrebbe emettere la sentenze definitiva.
Acqua, niente gara a Parma
Per quanto riguarda il servizio idrico, invece, non è stata svolta a Parma nessuna gara d'appalto ed è stata prorogata per i prossimi anni la gestione affidata a Iren, in quanto sono necessari numerosi investimenti sulla rete. Finora l'unico territorio dove in regione è stata fatta la gara è Rimini, dove ha vinto Hera per una durata di 18 anni, mentre nei prossimi mesi ci sarà l'aggiudicazione a Reggio Emilia.
Fidenza resta autonoma
A Fidenza, invece, il servizio continuerà a essere gestito fino al 2037 dalla San Donnino Multiservizi srl, società pubblica gestita dal Comune che continuerà quindi ad avere una gestione differenziata del servizio rifiuti rispetto alla gran parte del resto del territorio provinciale.
«Avanti con gli appalti»
Il presidente dell'Atersir Vito Belladonna ha parlato di «attività molto impegnativa che ha richiesto un confronto con i Comuni e la valutazione di molti aspetti. Quanto al fatto che non cambia la gestione, c'è una nuova prospettiva, perché con 15 anni davanti c'è un contratto di servizio con obblighi precisi che consentiranno maggiori investimenti e un conseguente miglioramento del servizio offerto».
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