Coronavirus
«La commissione salute e la conferenza delle Regioni avevano chiesto un’altra cosa al governo. Avevano chiesto di valutare assieme al Cts quale potesse essere l’impatto epidemico dell’apertura delle scuole proprio nelle settimane in cui gli stessi esperti del ministero avevano annunciato il picco della pandemia. Ci è stato detto da parte del governo che l’apertura della scuola era una scelta politica, che non si poteva mettere in discussione. Abbiamo preso atto. Sicuramente non era la posizione delle Regioni». Lo ha detto oggi in conferenza stampa l’assessore regionale alla salute dell’Emilia-Romagna, Raffaele Donini, che coordina il settore per la Conferenza della Regioni.
D’altro canto «il protocollo che le Regioni avevano individuato e offerto al governo qualora e quando si aprissero le scuole è stato in buona parte accolto e ovviamente cercheremo di adempiere il più possibile».
Tuttavia resta il problema dei tamponi t0 e t5: «Avevamo offerto al governo la fotografia realistica di quello che stava succedendo in tutte le regioni e cioè che in nessuna regione questo protocollo veniva in qualche modo eseguito». Ora, spiega Donini, «ci concentreremo al massimo sulla scuola affinchè possa essere eseguito e reso esigibile questo protocollo». Anche puntando, spiega l’assessore, sull'accordo con le farmacie valido in Emilia-Romagna.
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