parma
Ha rintracciato la ex compagna in una "casa famiglia" e - dopo un anno di maltrattamenti in casa - non ha esistato a minacciarla, aggredirla e a diventare per 12 ore un vero e proprio incubo.
La prima chiamata al 113 è arrivata nel tardo pomeriggio di giovedì 24 marzo: dalla Casa famiglia si chiedeva aiuto perchè una ospite era stata aggredita dal suo ex compagno. Quando gli agenti sono giunti sul posto, l’aggressore era già andato via, ma dalla vittima e dagli operatori della struttura hanno raccolto una completa descrizione dell'accaduto: l’uomo, un cittadino nigeriano trentenne, si sarebbe introdotto all’interno della struttura e, sorpresa la ex compagna nell’area accoglienza, l’avrebbe aggredita fisicamente e verbalmente, rubandole cellulare. Quando il responsabile della struttura è intervenuto, consentendo alla donna di fuggire in un’altra stanza, l’uomo si è scagliato verso quest’ultimo urlandogli addosso ed aggredendolo fisicamente fino a quando ha capito che stava arrivando la polizia ed è corso via.
Durante la notte l'uomo si sarebbe presentato nuovamente nella struttura e, dopo aver cercato invano di forzare la porta di ingresso, ha danneggiato parte degli arredi nel cortile. Ma anche in questa circostanza, all’arrivo delle volanti era già spariti.
Salvo ritornare nei paraggi della struttura la mattina successiva, minacciando telefonicamente gli operatori della comunità e dicendo che avrebbe incendiato la casa famiglia ed altre strutture gestite dalla stessa associazione.
Vista la gravità delle minacce rivolte dall’uomo, è stato predisposto un dispositivo di controllo e vigilanza sui potenziali obiettivi e 4 pattuglie della Squadra Mobile sono state impiegate nelle ricerche dell’uomo, rintracciato alcune ore dopo mentre usciva da un bar nel quartiere Crocetta.
Nel frattempo, altro personale della Squadra Mobile, ha acquisito la denuncia delle vittime dell’uomo e, dall’ascolto, in particolare, della ex compagna ospite della “Casa Famiglia”, oltre ai fatti avvenuti nelle ultime 12 ore, emergeva un contesto di maltrattamenti nei confronti della donna che si protraeva da oltre un anno.
L’uomo è stato indagato per rapina, maltrattamenti in famiglia, minacce, danneggiamento e violazione di domicilio e, sottoposto a fermo di indiziato di delitto, è stato portato in carcere.
Nella giornata di ieri, il GIP chiamato a convalidare la misura pre-cautelare adottata e a pronunciarsi sulla richiesta di applicazione della misura cautelare, ritenendo che non vi fosse un concreto pericolo di fuga, non ha convalidato il fermo dell’uomo.
Tuttavia, ritenendo che dagli atti di indagine emergesse un quadro indiziario connotato da estrema gravità in ordine ai reati di rapina e maltrattamenti in famiglia e ritenendo concreto il pericolo che l’uomo potesse reiterare queste condotte nei confronti della ex compagna, applicava nei suoi confronti la misura cautelare in carcere.
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