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Politica

Giunta Guerra, i commenti delle minoranze: «Il Pd vero azionista ». «Deleghe date in modo bislacco»

Bocciate le scelte del sindaco: «Si vede la longa manus del governatore Bonaccini»

«Il Pd  vero azionista della giunta» «Deleghe date in modo bislacco»

13 Luglio 2022, 14:44

Troppo Pd e troppi nomi di ispirazione bolognese nella nuova giunta comunale. Per non parlare della distribuzione delle deleghe. A poche ore dalla presentazione di assessori e deleghe, l'opposizione parte già all'attacco della squadra di governo capitanata da Michele Guerra. Tutti promettono un'opposizione costruttiva, condotta nel solo interesse della città, ma le stoccate sono già numerose. C'è chi si aspettava più discontinuità rispetto alla giunta Pizzarotti e chi più autonomia da Bologna.

Pietro Vignali (civico)
«In attesa di giudicarne le azioni, la composizione della nuova Giunta, come purtroppo avevamo previsto, sembra dettata più da una logica politica, per accontentare le numerose e differenti componenti della maggioranza e soprattutto del Pd (vero azionista principale di questa amministrazione), che non dall’attenzione ai temi prioritari e alle professionalità di valore della città», commenta Pietro Vignali, sfidante di Guerra al ballottaggio, prima di entrare nel merito delle deleghe. «Di fronte ai gravi problemi di sicurezza, che purtroppo si sono manifestati anche in questi ultimi giorni e che rappresentano la principale causa di preoccupazione dei parmigiani, ci saremmo aspettati un assessorato dedicato. La sicurezza sarà invece una semplice appendice dell’assessorato ai lavori pubblici. Difficile capire la logica di questa scelta».

Vignali, sul tema sicurezza, non molla la presa. «Sarebbe stato indispensabile affiancare alla sicurezza anche una delega specifica al decoro. Conosciamo tutti infatti le situazioni di degrado e di mancanza di controllo in cui versano luoghi pubblici nei quartieri e i parchi, come anche testimoniato in un recente servizio della Gazzetta sul Parco Ducale».
Ce n'è anche per la delega al Commercio. «Come anche a più riprese chiesto dalle associazioni di categoria, che durante la campagna elettorale hanno manifestato difficoltà di dialogo con gli uffici comunali, sarebbe stato indispensabile un dipartimento ad hoc per “il commercio e le attività produttive”, direttamente connesso con uno “sportello unico per le imprese”. Invece, anche in questo caso, il commercio è stato relegato ad una “dependance” dell’urbanistica. Volendo proprio fare accorpamenti, sarebbe stato più logico un diretto collegamento tra il Commercio, la Viabilità e la Sicurezza, visto che i principali problemi manifestati dai commercianti ed evidenziati nei vari dossier realizzati da Ascom e Confesercenti riguardano la poca sicurezza e l’accessibilità».

Altra delega, altra critica. «In materia di sanità il Comune avrebbe dovuto dimostrare una maggiore autonomia di scelta, per poter svolgere appieno un ruolo terzo, rivolto ai bisogni locali, piuttosto che prendere direttive dalla Regione».
Vignali è un fiume in piena. «Non si comprende l’accorpamento in un unico assessorato di Sport e Bilancio. Di fronte alle dichiarazioni di fine giugno di Cus Parma e di alcune associazioni sportive, che hanno denunciato la difficile situazione che si è venuta a creare a Parma, arrivando al punto di minacciare un risarcimento al Comune per il grave danno economico alle associazioni e allo sport della città, ci si sarebbe aspettati, sinceramente, un deciso cambiamento alla guida del dicastero. Se il buongiorno si vede dal mattino, purtroppo sembrerebbero confermati i dubbi di non ascolto delle reali necessità della città messe in secondo piano in queste prime scelte».

Laura Cavandoli (Lega)
«Chiunque volesse esercitarsi nella conta delle varie correnti e sottocorrenti del Pd di Parma avrebbe vita facile leggendo i nomi degli assessori annunciati dal sindaco Guerra per la sua giunta, che più di un organo amministrativo, costruito sulle esigenze della città, appare una compagine pensata per dare rappresentanza a tutte le diverse anime del partito democratico, a digiuno amministrativo da oltre 20 anni». Laura Cavandoli, consigliere comunale a Parma e deputato della Lega, picchia duro anche sulla distribuzione delle deleghe.

«Il Pd, come prevedibile, è decisamente preponderante in giunta come nel consiglio comunale, nonostante il tanto decantato "campo largo" e la professione di civismo del sindaco. Preoccupa dal punto di vista operativo, ma anche per la necessaria riorganizzazione degli uffici comunali, la distribuzione e l’accorpamento delle deleghe che appare molto fantasiosa, al di là del fatto che la Sicurezza, vista la situazione critica in città, credo avrebbe meritato un assessorato ad hoc, è invece stata accorpata ai Lavori pubblici, il Commercio, da tempo in grande difficoltà, con l’Urbanistica, il Bilancio, invece che con le partecipate, va con lo Sport. E così via».

Parlando di sport, ecco che compare il tema caldissimo delle piscine chiuse. «Sullo Sport, credo che la città si sarebbe aspettata un cambio di passo invece di una conferma, vista la gestione deludente pregressa deducibile dalla situazione degli impianti sportivi in città, ed in particolare, delle piscine. Si tratta ovviamente di un giudizio sulla carta, e sono ben consapevole che l’effettivo valore di questa giunta e del sindaco che la guida potrà essere valutato solo sul campo nei prossimi mesi. Certo è che dopo un decennio di immobilismo e scarsa capacità di gestione e pianificazione, ci si sarebbe aspettati un approccio alla formazione della giunta meno partitico e più orientato alla risoluzione dei tanti problemi emersi anche in campagna elettorale».

Costi, Brandini e Ubaldi
I civici Dario Costi, Serena Brandini e Maria Federica Ubaldi promettono: «non faremo mancare il nostro contributo di opposizione costruttiva». Ma dopo il fair play iniziale, ecco le critiche, senza sconti. «Innanzitutto la continuità con la precedente amministrazione sul tema caldo dello stadio con la conferma dell’assessore Bosi allo Sport con anche il Bilancio e la delega, di fatto, a gestire l’affidamento del Tardini. Ma registriamo anche che le deleghe fondamentali di Sociale e Sanità (con l’ambizioso progetto delle Case di Comunità e le risorse dedicate del Pnrr) e Mobilità (con le spinose e strategiche questioni di aeroporto e fermata Alta velocità) sono affidate direttamente a figure di fiducia della Regione Emilia Romagna che allargano in maniera davvero rilevante la compagine del Pd. Nell’attesa di verificare la discontinuità e l’autonomia di questa amministrazione attendiamo di vedere quale prospettiva di programma questa giunta presenterà e come una maggioranza così articolata potrà trasformare gli equilibri politici di oggi in azione di governo domani».

Priamo Bocchi (FdI)
Priamo Bocchi, consigliere comunale di Fratelli d'Italia, nonché candidato sindaco, boccia la nuova giunta. «La squadra degli assessori sembra essere il risultato di un faticoso e sterile gioco di equilibrismo politico che ha tenuto poco conto delle competenze necessarie a sviluppare un programma amministrativo all'altezza dei bisogni della città. Nel percepire la longa manus del governatore Bonaccini e notare bislacchi accorpamenti di deleghe, non possiamo nascondere delusione e preoccupazione nel vedere quelle così delicate ed importanti della Sicurezza e delle Politiche sociali assegnate ad un ricercatore universitario e a un manager della sanità senza specifiche esperienze in materia. Senza coltivare troppe speranze, auguro comunque un buon lavoro alla giunta Guerra in attesa di valutarne l'operato nei fatti».

Enrico Ottolini (Verdi)
Europa Verde, Verdi e Possibile sono laconici: «delusione per la nuova Giunta». Così esordisce il documento firmato da Enrico Ottolini (consigliere e candidato sindaco di Europa verde). «Al di là delle scelte illuminate di un paio di tecnici di valore, in Comune si è assistito ad una spartizione da manuale piuttosto scontata. La ricchezza della società civile, che si è espressa in modo significativo anche nel corso dei tanti incontri della campagna elettorale, secondo Europa verde poteva essere valorizzata meglio. Anche sull’emergenza climatica e ambientale c’è delusione per non avere valorizzato figure locali, che potevano ricoprire quel ruolo in modo autorevole e competente. Europa verde valuterà comunque nel merito l’operato della Giunta, con un atteggiamento tanto collaborativo sugli aspetti condivisi del programma, quanto intransigente sulle posizioni che lo caratterizzano rispetto alle altre forze politiche». Al telefono, Ottolini fa un'ultima critica alla distribuzione delle deleghe: «Accorpare il Verde ai Lavori pubblici non sembra un modo per valorizzare questa delega».

r.c.

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