STORIA
Il giorno in cui Rose Ann Scrocco la "Primula Rossa" l'unica donna tra i sequestratori di Mirella Anna Silocchi, considerata un vero capo della banda, anello di congiunzione tra l'anonima sarda e gli anarchici, venne arrestata era il gennaio 2017, 17 anni dopo il rapimento di Anna Silocchi. Questo l'articolo di Anna Maria Ferrari, vicecaporedattore della Gazzetta di Parma, uscito il 17 gennaio 2006.
Teneva in scacco un'intera banda di terroristi. E al tempo stesso dava ordini al clan di sequestratori sardi coinvolti nei sequestri di Anna Silocchi, Esteranne Ricca, Augusto Megni, Marzio Perrini. E' stata l'anello di congiunzione tra i terroristi di «Anarchismo e provocazione» e i banditi sardi specializzati in sequestri di persona. Sempre in ruoli chiave, da regista, da organizzatrice dietro le quinte. Bella, fredda, determinata. Ex fotomodella, ex hostess. Fragile e minuta, personalità di ghiaccio. E insospettabile, incensurata fino all'inizio degli anni '90 e primula rossa dal '91. Pulita, in vetrina. Ma dietro le quinte, instancabile nel trovare soldi e rifugi a sequestratori e terroristi.
E' stata arrestata ieri alle 10 dalla polizia olandese, ad Amsterdam, dopo che i Carabinieri dei Ros le stavano alle costole da mesi e tenevano il fiato sul collo ai suoi parenti rifugiati in Belgio. Rose Ann Scrocco, 44 anni, è considerata una delle menti del sequestro di Anna Silocchi (28 luglio 1989), forse il crimine più efferato della storia nera di Parma, finito con la morte per stenti e violenze dell'ostaggio. Si è presentata alla polizia dell'immigrazione olandese, che l'aveva chiamata col pretesto di una normale verifica. Forse già sapeva come sarebbe andata a finire. Un curriculum da criminale di prim'ordine: destinataria di due condanne definitive a 30 anni di reclusione della Corte d'assise d'appello di Bologna per concorso in sequestro di persona a scopo di estorsione con morte dell'ostaggio e della corte d'assise d'appello di Roma per associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico. E ancora: condannata per banda armata, rapina, furto, ricettazione, detenzione illegale di armi, concorso in omicidio, concorso in strage. A suo carico, il 30 dicembre 2005, è stato emesso dalla procura generale della Repubblica della corte d'appello di Roma un mandato d'arresto europeo. Tra due giorni si saprà quando verrà estradata. Durante la latitanza, Rose Ann Scrocco ha fatto un figlio e - secondo gli investigatori - ha continuato dall'estero a tessere le fila del terrorismo anarchico. E le indagini su di lei continuano.
Due donne agli antipodi: Anna, la vittima del sequestro, moglie dell'ex imprenditore del ferro Carlo Nicoli, madre di due figli e nonna, conosciuta e amata in città per la sua attività di beneficenza; Rose Ann, il cervello del crimine, faccino dolce e pochi scrupoli, incensurata fino al 24 giugno '90, quando il suo muro d'omertà iniziò a franare con l'arresto del latitante Francesco Porcu e la scoperta del suo covo romano, al 65 di via Giovannipoli. Porcu è stato uno degli esecutori materiali del sequestro Silocchi: fu lui, in divisa da finanziere, a caricare Anna in camicia da notte rosa fucsia e ciabatte, la colazione ancora sul tavolo della sua villa di Stradella di Collecchio, sulla Uno metallizzata targata Roma, facendola sparire per sempre in una grotta nel podere del sardo Bachisio Goddi, sulle colline attorno a Viterbo, la prigione in cui la donna morì all'inizio del dicembre '90. E proprio sopra al rifugio romano del sardo Porcu - primo tassello dell'indagine - abitava la Scrocco, che a quel tempo divideva l'appartamento coi compagni di banda: Angela Maria Lo Vecchio, terrorista poi arrestata ad Amsterdam nel '98, con cui l'italoamericana aveva compiuto una rapina finita nel sangue, con un omicidio, a Pescara; Giovanni Barcia e Salvatore Condrò, membri della stessa banda anarchica.
Per gli investigatori della Mobile di Parma, l'arresto di Porcu fu la prima prova dei contatti tra i due gruppi. Sequestratori al servizio degli anarchici: i riscatti dei rapimenti dovevano servire per finanziare attività terroristiche. Del resto compagno di Rose Ann Scrocco fu proprio Luigi De Blasi, primo telefonista del sequestro Silocchi, il terrorista saltato in aria il 24 agosto '89, nello scoppio di un'autobomba che stava preparando contro una volante della Polizia (per questo Rose Ann deve rispondere di concorso in strage): attentato che avrebbe dovuto essere la replica degli anarchici alla sparatoria legata alla liberazione di Dante Belardinelli. Ma la svolta venne dall'individuazione e dall'arresto del secondo telefonista, Gregorian Garagin, cugino del primo marito di Rose Ann, un terrorista armeno, Orfalian Kevork, con la cui famiglia la donna ha sempre tenuto rapporti «di lavoro»: l'intercettazione delle telefonate tra i due confermò il ruolo degli anarchici nel sequestro eseguito materialmente dai sardi. Infine, la scoperta della cantina-covo di via Cristoforo Colombo, a Roma: zeppa di divise delle forze dell'ordine, armi, documenti falsi. Era il 6 maggio 1991: per un soffio la Scrocco riuscì a scappare. Quindici anni in fuga. Ora gli investigatori l'aspettano: potrebbe alzare il velo sui fatti ancora oscuri del sequestro di Anna.
Anna Maria Ferrari
© Riproduzione riservata
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata