L'emozionante progetto della classe 3ªC
La necessità di «lasciare qualcosa del nostro tempo a chi abiterà l’ avvenire» è sentita dai bambini. In particolare, dagli alunni della classe 3ªC della scuola elementare Maria Luigia che con la loro casalinga «Capsula del tempo» hanno voluto creare un monito concretissimo per i bambini del domani.
«L’idea è nata nel marzo 2020 in pieno lockdown durante una lezione a distanza in cui parlavamo proprio del ricordo, ripercorrendo le immagini legate all’infanzia di ognuno e in modo molto spontaneo e naturale ad un gruppetto è venuta questa splendida idea - racconta entusiasta la maestra Antonella Montecchi -. I bambini vivono questo progetto con un’emozione fortissima, sentono il peso della responsabilità di non far dimenticare questo periodo difficile che hanno vissuto, per non scordare mai gli insegnamenti di vita che hanno appreso».
La Capsula è lo scrigno dei loro ricordi e delle loro sensazioni più profonde legate a questo periodo di chiusure, isolamenti, distanze, di lontananza dalla scuola. «È emozionante pensare che tra tanti anni dei bambini come noi leggeranno i nostri ricordi - scrive uno dei piccoli studenti in uno dei tanti bigliettini all’interno della capsula - è come se avessimo scritto un libro tutto per loro».
Come testimonianze di un tempo forzatamente privato, i loro testi e i loro disegni, accompagnati anche dagli scritti molto profondi di alcuni genitori, sono stati rinchiusi in una scatola di latta e seppelliti nel giardino della scuola dove i bambini sono soliti giocare e divertirsi. «I bambini stessi hanno creato una buca e, in fila indiana, hanno letteralmente seppellito questa scatola piena di attimi importanti e privati - sottolinea la maestra Antonella -. Un papà ha creato una targhetta, così da rendere riconoscibile il luogo in cui dovranno scavare i bambini del 2040, la data che hanno scelto i miei ragazzi in cui la capsula dovrà essere aperta. Speriamo che nonostante il trascorrere del tempo e le intemperie rimanga leggibile e ben visibile».
La data di apertura sarà il «non poi così lontano 2040». Un tempo non troppo vicino, ma nemmeno troppo distante in cui i cambiamenti saranno evidenti, «ma in cui - hanno detto seri i bambini - potranno ancora esserci tutti, anche la maestra». Quando i bambini del 2040 apriranno la capsula ritorneranno magicamente indietro nel tempo grazie ai lavori degli studenti della 3ªC e si creerà un ponte fra generazioni diverse e lontane che già esiste grazie all’immaginazione. «Quando la scatola è stata sepolta ho immaginato il suo ritrovamento: il viso ansioso dei bambini del futuro, le loro emozioni e quante domande si sarebbero posti - racconta uno di loro dopo la piccola cerimonia di inaugurazione della Capsula del Tempo -. Mi piacerebbe molto ricevere, tra vent’anni, una loro chiamata».
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