"Considerato tra i più grandi pallavolisti di tutti i tempi oltreché uno dei simboli della generazione di fenomeni, è stato un esempio più unico che raro di giocatore universale: iniziò infatti la carriera schierato come centrale mentre, nella seconda parte, giocò spesso sia nel ruolo di opposto che in quello di schiacciatore-laterale con eccellenti risultati".
Così lo descrive la pagina a lui dedicata di Wikipedia, ma Andrea Giani per tutti più semplicemente "Giangio", è stato, ed è tuttora, l'incarnazione della pallavolo. Ed oggi Giani festeggia il suo primo mezzo secolo. Nato a Napoli il 22 aprile del 1970, Giani è cresciuto nelle giovanili del Sabaudia ma è arrivato a Parma giovanissimo, a soli 15 anni. Sotto la guida di Gian Paolo Montali è stato l'astro nascente del volley giovanile al punto che Skiba, allenatore della Santàl, lo ha fatto debuttare in serie A1 a soli 16 anni. Nel 1986, con l'arrivo di Montali sulla panchina della Maxicono, Giani ha conquistato sempre più spazio fino a diventare un pilastro della squadra e poi della nazionale. Ha giocato a Parma, diventando l'uomo simbolo del volley parmigiano, fino al 1996 quando la squadra ha ceduto i diritti della serie A1 e ha proseguito la carriera a Modena che ha concluso nel 2007. Diventato allenatore, Giani ha allenato Modena, Roma, Verona e Milano prima di tornare, all'inizio di questa stagione, a Modena. Ma ha anche allenato le nazionali della Slovenia e della Germania. Per elencare tutto il suo palmares servirebbe un'intera pagina di giornale: fra scudetti, coppe italiane ed europee e medaglie olimpiche, europee e mondiali ha vinto praticamente tutto. L'unico alloro che gli manca, così come al volley italiano, è l'oro olimpico.
Tanti auguri Andrea: continua a vincere anche per i tifosi del volley parmigiani che non hanno più una squadra loro.
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