«Facevo a fatica una vasca, ed ero sfinito. Oggi viaggio sui 4 chilometri al giorno, ossia circa 160 vasche. Che sensazioni avverto in acqua? Da seduto non sento nulla, sono incompleto. Se nuoto le gambe, anche solo per inerzia, si muovono, mi sento avvolto». A quasi un anno da quel terribile 3 febbraio 2019, quando, dopo un’uscita del sabato sera, venne colpito alla schiena da due colpi di pistola per uno scambio di persona, davanti a un distributore di sigarette, Manuel Bortuzzo racconta a «Vanity Fair» i suoi passi in avanti ma anche i suoi timori. Sul fatto di poter un giorno tornare a camminare, i medici «non si sbilanciano, per non dare false illusioni. Io mi sono dato due anni, il tempo in cui si può fare il massimo. Se sono pronto a una delusione? Sì».
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