OLIMPIADI INVERNALI
Sfuma il podio per le azzurre di sci impegnate nel Super G di Pechino 2022: a Yanqing, la gara è stata vinta dalla svizzera Lara Gut-Behrami con il tempo di 1:13.51, precedendo di 22 centesimi l’austriaca Mirjam Puchner e di 30 l’altra svizzera Michelle Gisin.
Federica Brignone, leader di Coppa del Mondo di Super G, ha concluso al settimo posto con un distacco di 66 centesimi, Elena Curtoni al decimo (90 centesimi), Marta Bassino al 17/mo (1.57) e Francesca Marsaglia al 22/mo (2.10). L’americana Mikaela Shiffrin, nona, è riuscita a completare la gara dopo le traumatiche uscite in slalom gigante e speciale.
A bocca asciutta. Il super-G femminile ai Giochi Invernali di Pechino si rivela amaro per l'Italia, che pur senza Sofia Goggia aveva tutte le carte in mano per puntare al podio. Le più attese erano Federica Brignone, reduce dall’argento in gigante e tre successi nella specialità quest’anno in Coppa del Mondo, ed Elena Curtoni, vincitrice a Cortina nella gara in cui si è fatta male la bergamasca: podio lontano per entrambe, rispettivamente settima e decima. Ancora più indietro Marta Bassino (17^) e Francesca Marsaglia (22^). A prendersi l’oro è - meritatamente - una Lara Gut in grande spolvero, che dà la paga a tutte nella parte centrale della pista e conquista la terza medaglia olimpica della sua carriera, la seconda a Pechino dopo il bronzo fra le porte larghe e la prima del metallo più prezioso. A completare il podio l’austriaca Mirjam Puchner, seconda a 22 centesimi, e l’altra svizzera Michelle Gisin mentre prosegue l’Olimpiade da incubo di Mikaela Shiffrin, che dopo le uscite in gigante e slalom stavolta arriva al traguardo ma non va oltre la nona posizione.
Quinta Ester Ledecka, snowboarder prestata allo sci, che non riesce a ripetere l’impresa in Corea quando sorprese il mondo vincendo la gara olimpica. Da domani si pensa alla discesa - nella notte italiana la prima prova cronometrata, attesa per capire le sensazioni della Goggia - ma il brutto colpo incassato sulla "Rock" resta, anche se le azzurre non cercano alibi. "Potessi tornare su, non saprei cosa fare di diverso - ammette la Brignone - Non mi sono fatta sopraffare dalla pressione, ho fatto le cose giuste ma non era abbastanza. Sinceramente ho fatto quello che avevo in testa di fare, il mio massimo, ma non sono la più brava in queste condizioni. La pista era elementare, il tracciato era elementare, ho cercato di attaccare da cima a fondo con tutta me stessa ma non è bastato. Non è il risultato che mi aspettavo e volevo, ma non ci sono scuse per come è andata e non sono delusa da me stessa: quello che potevo fare l’ho fatto, non ho avuto paura e ne vado orgogliosa".
Fatica a trattenere le lacrime Elena Curtoni: la sua Olimpiade continua a essere in salita dopo le difficoltà extra-pista - al suo arrivo a Pechino ha dovuto osservare un protocollo diverso perché contatto stretto di un positivo in aereo - e di certo le sue aspettative in super-G erano più alte: "Alla fine in queste gare le medaglie sono la cosa che conta di più. Ci ho messo il cuore, non è andata come volevo ma le gare di sci sono così e queste sono più crudeli delle altre. Sono delusa, non è stato un inizio di Giochi semplice ma questo risultato non cambia quello che ho fatto finora e quello che sono, ora cercherò di voltare pagina il prima possibile".
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