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Berrettini e Cobolli fanno volare l'Italia nella storia: è la quarta Davis, la terza consecutiva - L'albo d'oro

Berrettini e Cobolli fanno volare l'Italia nella storia: è la quarta Davis, la terza consecutiva - L'albo d'oro

23 Novembre 2025, 20:04

l trofeo d’argento più famoso dello sport consacra la nuova età dell’oro del tennis azzurro. Ad una settimana dalla vittoria di Sinner su Alcaraz alle Atp Finals, l’Italia senza Sinner supera la Spagna senza Alcaraz e si riprende in casa propria, per la terza volta di fila, l'insalatiera della Davis, impresa che non riusciva a nessuno dal 1972, quando furono gli Stati Uniti ad inanellare cinque successi consecutivi.
Senza il marziano Jannik, la nuova generazione di fenomeni trova nei più terrestri Matteo Berrettini e Flavio Cobolli, il primo al riscatto in maturità, il secondo al suo exploit, gli idoli di un’escalation entusiasmante, nella festa da stadio che si è vissuta nell’arena in fiera a Bologna a sostegno della nazionale. La lezione è che si può vincere e si vince anche senza l’altoatesino (finito anche in uno striscione di tifosi delusi dalla sua assenza) o dell’altro big a dare forfait, Lorenzo Musetti.
A Bologna, la nazionale di Filippo Volandri non ha concesso neppure un incontro agli avversari: con Austria, Belgio e infine con gli iberici non c'è mai stato bisogno del doppio per chiudere i giochi. Berrettini e Cobolli, cresciuti imparando a giocare sugli stessi circoli della Capitale, hanno trovato da subito il feeling giusto con il pubblico della Super Tennis Arena, che li ha trascinati, spronati e infine portati in trionfo.
La finale dell’esperto Berrettini è stata sul velluto. Il giovane Cobolli invece ha ancora una volta sofferto e ha avuto bisogno di una rimonta e un’altra maratona epica, dopo quella estenuante con il belga Bergs in semifinale, per poter sciogliersi nell’esultanza.
Il 29enne, primo singolarista ha avuto la meglio su Pablo Carreno Busta in meno di un’ora e venti minuti. In un match apparentemente equilibrato e senza particolari guizzi, ma con due break chirurgici di Berrettini nei momenti decisivi dei due set. Tutto, quasi, troppo facile.
Terribile invece è stato l’approccio al campo di Cobolli, irriconoscibile per quello che si era visto negli incontri precedenti: in poco più di mezz'ora ha perso il primo set con Jaume Munar 6-1. Poi, dopo aver ceduto il servizio nel primo game del secondo, ha iniziato a carburare e ha fatto il contro-break al termine di un gioco lunghissimo, interrotto per i soccorsi ad uno spettatore in tribuna colpito da un malore e deciso da un colpo al volo, con l’aiuto del nastro.
Lo spagnolo, dopo un paio di gesti di reazione, ha iniziato ad essere bersagliato dal pubblico bolognese, con boati calcistici di toni opposti ai due giocatori in campo, riscaldando l’ambiente e facendo da benzina alla rimonta del giovane romano. Che è riuscito a vincere al tie break, dopo aver dovuto attendere cinque set point andati in fumo.
Il thriller è proseguito punto a punto nel terzo set, fino all’undicesimo gioco, quando l’inerzia è finalmente cambiata ancora grazie alla pressione col dritto. Dopo il cambio campo, Cobolli ha servito per chiudere e non ha fallito, facendo esplodere l’arena bolognese che ha cantato il coro dei «campioni del mondo».
In un momento in cui la Nazionale di calcio traballa, quella del tennis conferma che sta vivendo un’epoca indimenticabile, con serate magiche per i tifosi. Consapevole della passione che sta suscitando negli italiani, grazie ad un personaggio come Sinner (ma non solo a lui, come ha dimostrato la Davis), il presidente federale Angelo Binaghi ha parlato di scommessa vinta, per l’organizzazione bolognese. Ma non solo. Per la Davis, ha detto, «noi siamo titolari dei diritti, li abbiamo presi proprio per riuscire a convincere la Rai, facendogli anche delle condizioni di grande favore, a iniziare a riconoscerci i diritti che sono riconosciuti alla nazionale di calcio. Credo che Cobolli rispetto a Scamacca, con tutto il rispetto, debba avere pari diritti e opportunità per farsi conoscere da tutti gli italiani».

L’albo d’oro della Coppa Davis

1900 Stati Uniti
1902 Stati Uniti
1903 Isole Britanniche
1904 Isole Britanniche
1905 Isole Britanniche
1906 Isole Britanniche
1907 Australia*
1908 Australia*
1909 Australia*
1911 Australia*
1912 Isole Britanniche
1913 Stati Uniti
1914 Australia*
1919 Australia*
1920 Stati Uniti
1921 Stati Uniti
1922 Stati Uniti
1923 Stati Uniti
1924 Stati Uniti 
1950 Australia
1951 Australia
1952 Australia
1953 Australia
1954 Stati Uniti
1955 Australia
1956 Australia
1957 Australia
1958 Stati Uniti
1959 Australia
1960 Australia
1961 Australia
1962 Australia
1963 Stati Uniti
1964 Australia
1965 Australia
1966 Australia
1967 Australia
1968 Stati Uniti
1969 Stati Uniti
1970 Stati Uniti
1971 Stati Uniti
1972 Stati Uniti
1973 Australia
1974 Sud Africa
1975 Svezia
1976 ITALIA 
1977 Australia
1978 Stati Uniti
1979 Stati Uniti
1980 Cecoslovacchia
1981 Stati Uniti
1982 Stati Uniti
1983 Australia
1984 Svezia
1985 Svezia
1986 Australia
1987 Svezia 
1988 Germania
1989 Germania
1990 Stati Uniti
1991 Francia
1992 Stati Uniti
1993 Germania
1994 Svezia
1995 Stati Uniti
1996 Francia
1997 Svezia
1998 Svezia
1999 Australia
2000 Spagna
2001 Francia
2002 Russia
2003 Australia
2004 Spagna
2005 Croazia
2006 Russia
2007 Stati Uniti
2008 Spagna
2009 Spagna
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2013 Repubblica Ceca
2014 Svizzera
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Dal 1915 al 1918 non disputata per la Prima Guerra Mondiale. Dal 1940 al 1945 non disputata per la Seconda Guerra Mondiale. Nel 2020 finali rimandate al 2021 a causa della pandemia da Covid-19. * Fino al 1911 l’Australia era abbinata alla Nuova Zelanda col nome di "Australasia".

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