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A seguito del cambiamento climatico come posso tutelare il mio fabbricato dai danni provocati dal maltempo?Lettera firmata
Gentile lettore, a seguito dei violenti nubifragi e dei fenomeni atmosferici caratterizzati da forte vento e/o grandine, che sempre più assiduamente si abbattono nelle nostre zone, il consiglio è di verificare con attenzione le condizioni di polizza. Reputo necessario che nel contratto siano operanti le garanzie per eventi atmosferici, danni da bagnamento e acqua piovana in genere. Tali coperture assicurative potrebbero essere presenti di base, oppure, come più solitamente accade, essere condizioni particolari da richiamare. Una volta accertata l’esistenza delle garanzie sopracitate, è necessario verificare se vi sono esclusioni previste, perciò presterei particolare attenzione a che vi fossero inclusi i danni a: manufatti in materia plastica per effetto della grandine, verande, tettoie e porticati aperti da uno o più lati, serramenti, lucernari e antenne televisive, i quali prevalentemente non sono compresi nella garanzia. Un altro suggerimento è, inoltre, di verificare di essere coperti per danni da bagnamento e pioggia in genere, in modo tale da poter avere, ad esempio, l’indennizzo nel caso in cui si avessero infiltrazioni di acqua dovuti a problemi di raccolta e deflusso dei sistemi di scarico. Tale garanzia è generalmente da richiamarsi come condizione particolare, quindi occorre capire se siano incluse: le infiltrazioni dal tetto, da occlusione, rigurgito e/o traboccamento di gronde, pluviali o condutture di scarico; e che non siano esclusi i danni da accumulo esterno di acqua. L’importanza di questa copertura è dovuta al fatto che si assiste a fenomeni non abituali di pioggia intensa, ultimo dei quali accaduto non più tardi del mese di Agosto in città e nella provincia di Parma. Infine, per avere la tutela completa del suo immobile, chiederei se fosse possibile includere gli eventi catastrofali quali: inondazione, alluvione e allagamento, soprattutto se l’immobile è in prossimità di corsi d’acqua o in zone a rischio esondazione. Questo tipo di rischio, in passato poco considerato, ha acquisito negli ultimi anni particolare rilevanza nelle nostre zone: si ricorda soprattutto l’esondazione del torrente Baganza avvenuta nell’anno 2013 con allagamento di parte dell’abitato di Parma e del fiume Enza nell’anno 2017.
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