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EDITORIALE

Auguri al nuovo sindaco. E a Parma

Auguri al nuovo sindaco. E a Parma

di Claudio Rinaldi

11 Giugno 2022, 09:12

Domani si vota. Tacciono i candidati e i loro staff, iperattivi da molte settimane. Tocca ai parmigiani scegliere il sindaco che guiderà la città per i prossimi cinque anni. Non è stata una campagna elettorale entusiasmante: noi abbiamo cercato di offrire ai nostri lettori un quadro completo delle opinioni dei dieci candidati, dando tutti i giorni ampio spazio a interventi e resoconti di dibattiti e appuntamenti vari e approfondendo con focus e interviste. In particolare le doppie pagine con le risposte alle domande sugli argomenti più caldi hanno permesso di mettere a confronto l’idea di città che gli sfidanti hanno.

Nella quotidianità di due mesi di campagna elettorale, abbiamo ricevuto critiche da destra e da sinistra, oltre che dai numerosi movimenti civici in campo.

«Avete dato più spazio al mio rivale», «il nostro intervento avrebbe meritato più evidenza», e così via.

Quando lamentele e critiche sono uniformi e arrivano da tutte le liste in gara, c’è la fondata speranza che sia la prova di aver fatto un buon lavoro, con equilibrio.

L’augurio è che il nostro prossimo sindaco abbia un’idea precisa di come fare crescere Parma. Un’idea alta e al tempo stesso concreta, che vada oltre le polemicucce che durano lo spazio di una mezza giornata. Che abbia chiaro come sia fondamentale per Parma ottenere infrastrutture che le permettano di essere meglio collegata e più facilmente raggiungibile, come la sua vocazione europea merita: dalla realizzazione di una fermata dell’Alta velocità allo sviluppo dell’aeroporto, dal completamento della Ti-Bre a una migliore viabilità tra il casello dell’Autosole e la Fiera. Tutti interventi indispensabili per crescere.

Abbiamo bisogno di un sindaco che abbia chiare le necessità del territorio, dei cittadini e delle imprese e che sappia costruire una rete di relazioni a Bologna e a Roma per ottenere ascolto e, soprattutto, risultati. Prendiamo la questione dell’Alta velocità: il campanilismo non c’entra, le polemiche con Reggio per lo “scippo” del passato sono anacronistiche. Bisogna convincere Bonaccini a sostenere il progetto – che gli studi di fattibilità hanno dimostrato essere sostenibile e che il lavoro dello stimatissimo architetto Guido Canali garantisce possibile – e avere la forza di ottenere il “via libera” dal ministero. Quanto all’aeroporto, ha fatto molto discutere l’editoriale dedicato al piano di sviluppo: l’obiettivo era sottolineare l’importanza di investire sullo scalo per fare crescere la città e fare chiarezza per smontare le tante bufale sui voli logistici che circolano sui social network, non certo offendere i candidati.

Abbiamo bisogno anche di idee e progetti per migliorare Parma, per renderla una città più sicura, più bella, più pulita, più attrattiva, con un centro storico più accessibile e più vivace, con iniziative culturali e stagioni liriche e concertistiche all’altezza della nostra tradizione. Una città che richiami sempre più visitatori, italiani e stranieri. Basta rivedere il sondaggio che abbiamo commissionato a Euromedia Research di Alessandra Ghisleri: ci sono, messe in fila, tutte le richieste dei parmigiani. A quelle si dovrà dedicare, dal primo giorno, il nostro nuovo sindaco: abbiamo bisogno di progetti realistici e concretamente realizzabili, mentre la sensazione, in questa campagna elettorale, è di aver visto soprattutto sfogliare libri dei sogni. E invece c’è bisogno di piedi per terra.

Ci auguriamo un sindaco che sappia pensare con la propria testa, che sappia dialogare con i cittadini ma che non si metta a balbettare ogni volta che un comitato solleva un’obiezione. Che abbia il coraggio di parlare chiaro, senza giri di parole. Ecco ciò di cui noi parmigiani abbiamo bisogno.

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