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REGGIO EMILIA

"Resistenza inventata": polemica su una professoressa reggiana

"Resistenza inventata": polemica su una professoressa reggiana

di Benedetta Salsi (Ansa)

06 Giugno 2024, 22:51

(ANSA) - «La Resistenza è inventata». È stato un ultimo giorno di scuola decisamente movimentato quello del liceo Aldo Moro di Reggio Emilia, città del Tricolore e Medaglia d’Oro al valor militare della Resistenza. Alcuni volantini revisionisti sono stati distribuiti mercoledì da una docente di lettere agli alunni di una classe quinta. Gli studenti stessi hanno segnalato il tutto al loro professore di storia che ha informato il preside dell’accaduto. Ed è scoppiato il caso. Tra l’altro nel giorno degli 80 anni dell’Anpi.

In quei fogli, prima si attacca l’Agenda 2030, che non avrebbe come obiettivo lo sviluppo sostenibile, ma ad esempio le «vaccinazioni forzate, il controllo delle risorse e il razionamento sull'acqua». La seconda parte del materiale distribuito ai ragazzi riguarda invece la Resistenza contro il fascismo, una «invenzione» secondo la prof. Nel foglio, sopra una celebre foto in bianco e nero con tre partigiane, si legge un testo infarcito anche di errori grammaticali: «Partigiane ne abbiamo? No pare proprio di no ed allora che si fa? Si prendono tre tizie e le si arma per far la foto. Ma i partigiani come diceva Albertazzi di solito si vedono di schiena, e queste le vediamo di fronte: la prima a destra ha un fucile forse un pò troppo lubrificato e perciò ha un fazzoletto o un giornale per non sporcarsi... Ovvove il vestito della festa. Al centro, non sapendo come impugnarlo, decide di trascinare il fucile tenendolo come un ombrello». E ancora: «Quella sulla sinistra invece vuole proprio far fuori qualcuno e lo punta con cipiglio guerresco peccato che... il fucile è rovesciato quindi il grilletto guarda verso l’alto. Bella foto che conferma una Resistenza nata dopo l’8 settembre del '43, pagata dagli Alleati, inventata come questa foto».

«Avendo ricevuto delle segnalazioni relative alla presenza a scuola di fogli in cui, oltre a sconfessare gli obiettivi previsti dall’agenda 2030, viene negata la partecipazione delle donne alla Resistenza e per giunta viene offesa la Resistenza stessa, sto operando i doverosi approfondimenti per accertare quanto accaduto», ha fatto sapere il preside Daniele Cenini. «Colgo l’occasione - ha aggiunto - per condannare fermamente il contenuto inaccettabile di tali fogli, ribadendo con chiarezza l'altissimo valore della Resistenza (e del contributo ad essa portato dalle donne), quale elemento fondante della Costituzione e della Repubblica Italiana, riconoscendo altresì l’antifascismo come principio in cui il liceo Moro si riconosce da sempre. Se tali gravi negazioni dei valori alla base della scuola italiana saranno confermate, si avvieranno le azioni dovute, nello spirito di tutela dell’istituzione educativa che rappresento». 

La polemica si è spostata anche sul piano politico a poche ore dalle elezioni amministrative ed europee. Da una parte il parlamentare Gianluca Vinci di Fratelli d’Italia (candidato anche al consiglio comunale di Reggio Emilia) che difende la prof: «In Italia c'è ancora libertà di pensiero e di parola e questa docente, probabilmente anche perché vicina alla pensione, ha dato semplicemente una sua versione della storia. E' incredibile poi che la sinistra vi si scagli con tanta veemenza quando leggiamo ogni giorno un racconto manipolato delle vicende di quegli anni». La Cgil chiede a gran voce che vengano presi provvedimenti contro l’insegnante. 

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