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SAN MICHELE TIORRE

I ragazzini si erano inventati tutto: sono stati loro a far esplodere il petardo

I ragazzini si erano inventati tutto: sono stati loro a far esplodere il petardo

di Massimo Morelli

27 Aprile 2022, 03:01

Felino Colpo di scena per l’esplosione del botto che ha ferito un ragazzino. Alla fine, messi alle strette dai carabinieri di Sala Baganza - che grazie a una serie di indagini avevano capito che qualcosa non quadrava nel racconto, e poi di fronte all’evidenza (erano stati visti da alcune persone)-, i due giovani di Felino sono scoppiati in lacrime e hanno raccontato come sono andate effettivamente le cose.

I militari dell'Arma hanno compiuto un grande lavoro investigativo riuscendo a trovare prove più che convincenti con le quali la storia inventata dai ragazzi è stata smontata. I due avrebbero trovato nell’area retrostante il centro commerciale un petardo (ancora non è chiaro di che origine e tipo) ed una volta procuratisi un accendino hanno raggiunto in bicicletta via del Torrione. Vicino alla torre dove sono posizionate le antenne per i cellulari hanno dato fuoco al «botto» che dopo pochi istanti è esploso fragorosamente. Diverse schegge hanno raggiunto alla gamba destra il 13enne mentre il 12enne ha rimediato solo una piccola ferita sotto l’occhio.

I ragazzi, temendo una reazione dei rispettivi genitori, hanno pensato di raccontare una storia diversa da quella reale dando la colpa ad un fantomatico ragazzo in tuta nera, con i capelli neri, che avrebbe lanciato l’ordigno addirittura in un luogo diverso, vale a dire in via Lori a San Michele Tiorre.

Non esiste così nessun «attentatore» che lancia ordigni verso i ragazzi, ma siamo di fronte ad una ragazzata che si sarebbe potuta concludere davvero male se le schegge avessero colpito il viso del 13enne rimasto ferito alla gamba.

A strigliare i ragazzi ci hanno pensato i carabinieri del Comando di Sala Baganza, che hanno raccolto prove di fronte alle quali i ragazzi non hanno potuto controbattere nulla, se non ammettere quanto commesso.

L’importante ora è che i due amici capiscano il grave errore commesso, ma di certo una mano a capire gliela forniranno i rispettivi genitori.

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