SALSO
Ancora una volta la presenza di un defibrillatore ha contribuito a salvare una vita. E’ successo ieri nel primo pomeriggio all’interno della piscina Leoni dove un 67enne, attorno alle 14, si è improvvisamente accasciato al suolo davanti alla moglie, terrorizzata, ed alle persone che in quel momento affollavano l’impianto natatorio: attirati dalle richieste di aiuto, tra gli altri, del titolare del ristorante «L’incontro», Luca Cattani, e delle persone presenti, sono accorsi il responsabile degli impianti sportivi di Sogis, Gian Pietro Angius, che ha immediatamente preso il defibrillatore presente nell’impianto, un’infermiera che si trovava in piscina ed uno dei bagnini, Enrico Fieni.
«Sono stato chiamato da Luca Cattani che mi ha informato di questa persona priva di sensi e che non respirava più chiedendomi di utilizzare il defibrillatore – afferma Angius –. Sono corso a prenderlo: una volta messo in funzione il defibrillatore, ho dato una prima scarica seguita, come consigliato dallo strumento stesso, da una seconda. Nel frattempo è arrivata un’infermiera che ha cominciato anche il massaggio cardiaco perché l’uomo non si riprendeva».
Attirato dal trambusto è arrivato anche uno dei bagnini, Enrico Fieni, che si trovava nei pressi della vasca più piccola. «Ho chiesto ad un collega di sostituirmi e quando sono arrivato ho dato il cambio all’infermiera nel praticare il massaggio fino a quando l’uomo non ha ripreso i sensi». In pochi minuti sono arrivate anche un’ambulanza dell’Assistenza pubblica di Salsomaggiore e l’automedica con il medico a bordo: i volontari dell’Ap ed i sanitari hanno provveduto a stabilizzare le condizioni del 67enne, ormai cosciente, prima di trasportarlo al pronto soccorso dell’ospedale di Vaio dove comunque è stato sottoposto ai vari accertamenti.
Un lieto fine, dunque, arrivato dopo attimi concitati che sono sembrati non finire mai e che ha dimostrato una volta di più come la massiccia presenza dei defibrillatori in città, unitamente alla frequenza dei corsi di formazione organizzati dall’Assistenza pubblica ed alla celerità del primo soccorso, possa contribuire a salvare una vita.
«Dopo aver realizzato di aver salvato una vita ho una scarica di adrenalina incredibile anche perché la paura di sbagliare è stata tanta – conclude Angius –. E’ importantissimo frequentare i corsi e tenersi aggiornati perché la tempestività di intervento è fondamentale».
M.L.
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