Spacciava anche ai domiciliari: 7 anni al pusher impenitente

Molto previdente. O semplicemente fortunato. Quando è arrivata l'ordinanza di custodia cautelare che gli avrebbe aperto le porte del carcere, era già altrove. Sicuramente non nella casa di Parma dove era domiciliato e in cui avrebbe dovuto passare tutte le sue giornate visto che era ai domiciliari. Nigeriano, 25enne, ieri è stato condannato a 7 anni per spaccio, oltre al pagamento di 30mila euro di multa. Il pm Papotti aveva chiesto sei mesi in più.

Pena pesante, ma per ora solo sulla carta, perché il giovane pusher è tuttora latitante. Ci aveva provato anche il 6 marzo 2021 a fuggire, quando i carabinieri avevano tentato di bloccarlo per un controllo mentre era seduto in auto, parcheggiata in via Casa. Quando i carabinieri si erano avvicinati alla macchina, aveva ingranato la marcia e aveva macinato qualche chilometro prima di dover fermare l'auto davanti alle barriere della pista ciclabile di via Paullo. Aveva anche tentato di fuggire a piedi, dopo aver gettato a terra alcuni telefonini, ma aveva fatto poca strada. Ciò di cui non si era liberato, però, erano i soldi: 3.200 euro.

Il denaro. E vari cellulari. Insomma, molti sospetti che si trattasse di uno spacciatore, anche se non c'era traccia di droga. Ma sono stati i vari nomi salvati sui telefonini tra i contatti a far capire di cosa campasse il 25enne. Decine di clienti che, sentiti dai carabinieri, hanno confessato di aver acquistato per anni cocaina dal nigeriano. Anche quando era ai domiciliari.

r.c.