Ospedale Maggiore
È partito a fine giugno, e proseguirà fino al 17 settembre, il piano estivo dell'ospedale Maggiore che prevede la riduzione dei posti letto per permettere le ferie estive del personale, ma anche in considerazione del minore fabbisogno - ad esempio - di letti per interventi chirurgici non urgenti e programmabili, e per permettere la ristrutturazione di alcuni reparti.
Le chiusure
Dopo lo tsunami Covid, che per tre anni, dal 2020 al 2021 ha costretto l'ospedale a lavorare quasi sempre a pieno regime, quest'anno la contrazione dei posti letto è stata fissata al 13,5% del totale dei posti disponibili: da 993 a 859, con una «perdita» di 134 letti. Le chiusure, fanno notare dall'Azienda ospedaliera universitaria, erano attorno al 15% nel periodo pre-Covid (2019).
Rimane stabile il numero dei posti letto per l’area cosiddetta critica che comprende le Terapie intensive adulti, cardiochirurgica, semi-intensiva pneumologia e pediatrica. Poche le riduzione al Dipartimento materno-infantile (14 letti nella degenza comune) mentre restano stabili tutti i posti letto di degenza di Ostetricia e ginecologia.
Lavori in corso
«Per consentire al personale il periodo di ferie, e aggiungo alquanto meritato, abbiamo programmato una riduzione di posti letto in base al fabbisogno degli anni precedenti e al mantenimento dei livelli essenziali di assistenza» spiega Massimo Fabi direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e commissario straordinario Ausl.
Inoltre dal 13 luglio sono stati attivati, continua Fabi, 20 posti letto al Padiglione Barbieri per il cosiddetto «ospedale di comunità»: una struttura di raccordo con il territorio per permettere di programmare dimissioni ospedaliere che consentano al paziente il supporto delle strutture territoriali o l'accoglienza in altre strutture sanitarie e socio assistenziali.
Le degenze del nuovo reparto, attualmente al completo, durano in media 15 giorni. «Si tratta di posti letto, prima ubicati nella residenza I Tigli, con una gestione mista: medici del Barbieri e medici di medicina generale, una soluzione che avevamo già avviato in via sperimentale nel 2018 e che rientra nel riordino delle cure territoriali previsto dal Pnrr e dal decreto ministeriale 77 del 2022» spiega ancora Fabi.
«Come ogni anno nel periodo estivo, abbiamo messo in programma le ristrutturazioni di alcuni reparti. Dopo aver terminato a metà luglio i lavori nella terapia intensiva respiratoria, che ha portato a 16 i precedenti 12 posti letto, i lavori sono in corso nel reparto Infettivi, al posto di polizia e nella sala d’attesa del Pronto Soccorso, nel comparto operatorio Ala Ovest, in terapia intensiva cardiochirurgica e nella sala ibrida della cardiologia interventistica».
Il riordino dell'urgenza
In vista dell'autunno c'è poi la grande partita del riordino del settore dell'emergenza-urgenza, aggiunge Fabi, per alleggerire la pressione sul pronto soccorso cittadino (i cui operatori il direttore generale elogia: «soffrono il contenimento di organico e l'emergenza del settore») e che porterà ad un maggior coinvolgimento dei medici di medicina generale e alla creazione dei Cau (Centri di assistenza urgenza). Ma vediamo in dettaglio le chiusure nelle varie aree dell'ospedale Maggiore
Area medica
Perde complessivamente 55 posti letto, concentrati nella medicina interna ad indirizzo angiologico e coagulativo e nel trattamento intensivo del diabete, che vengono accorpate passando da 46 a 24 letti, nella sezione acuti della nefrologia (da sei a quattro letti), nella dermatologia (che perde i suoi quattro letti) nell'epatologia e malattie infettive (da 31 a 16 letti). Riduzione anche per il pronto soccorso-medicina d'urgenza (Obi incluso) che passa da 26 a 14 posti letto.
Area chirurgica
Invariata la dotazione di posti letto per le emergenze-urgenze mentre vengono rimodulati i posti letto delle degenze al servizio delle attività chirurgiche programmabili. «Persi» in tutto 53 posti letto, così distribuiti: maxillo facciale, otorinolaringoiatria e otoneurochirurgia (precedentemente 32 letti) passano a 22 letti; clinica chirurgica generale e chirurgia toracica vengono accorpate e passano da 30 a 20 letti; urologia da 28 a 18 letti; la degenza della clinica ortopedica da 66 a 54.
Area materno-infantile
I 129 letti dell’area materno infantile passano a 115: la riduzione interessa sostanzialmente i ricoveri programmati dalla chirurgia, otto posti della degenza comune al 3° piano dell’Ospedale dei bambini e sei posti di week hospital. Nessuna riduzione per i 43 letti dell’ostetricia e ginecologia né dei nove dell’oncoematologia pediatrica, così restano invariati gli otto posti della pediatria d’urgenza al piano terra e i 25 letti della neonatologia che comprendono terapia intensiva, terapia minima e degenza.
Area critica
Praticamente invariato il numero di letti (da 45 a 43) nell'area che comprende i due servizi di anestesia e rianimazione, la terapia semintensiva respiratoria, la terapia intensiva pediatrica collocata nell’Ospedale dei bambini e la terapia intensiva cardiochirurgica, che «perde» in questo periodo due posti letto, da 10 ad otto.
Area cardiologica-cardiochirurgica
Meno 12 letti (da 68 a 56) grazie all'accorpamento di cardiochirurgia, cardiologia e chirurgia vascolare che passano da complessivi 48 a 36 posti letto. Invariati i 20 letti dell'unità di terapia intensiva cardiologica.
Monica Tiezzi
© Riproduzione riservata
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata