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Sfida a Las Vegas

Hackeraggio etico: tra i vincitori tre studenti di Parma

Hackeraggio etico: tra i vincitori tre studenti di Parma

di Anna Pinazzi

25 Agosto 2023, 03:01

Hanno violato i sistemi di sicurezza del satellite americano «Moonlighter», ne hanno preso il controllo e da lì hanno scattato delle foto. Per fortuna, tutto «per gioco». Si tratta della sfida di «hackeraggio etico» Hack-a-sat, una competizione americana focalizzata sulla sicurezza dei sistemi spaziali, giunta alla sua quarta edizione. Che è stata vinta dal gruppo italiano Mhackeroni (il loro logo è, non per niente, un rigatone grondante di sugo), la squadra italiana di hacker etici composta da studenti ed ex studenti universitari provenienti da tutta Italia, fondata nel 2017. Una vittoria anche parmigiana. All’interno del gruppo volato a Las Vegas a metà agosto per disputare la gara, ci sono anche tre studenti dell’Università di Parma: Manuel Romei, neolaureato in Ingegneria dei sistemi informativi, Gianluca Altomani, studente di Ingegneria informatica, elettronica e delle telecomunicazioni e Lorenzo Ferrari, studente del corso di Informatica. «Sono stati giorni di lavoro, strategia, divertimento e alla fine anche di soddisfazione - spiegano i tre studenti parmigiani -. Siamo arrivati primi nella sfida Hack-a-sat e decimi in Def-co».

Una sfida all’ultimo hackeraggio, tra «reverse engineering», crittoanalisi e «binary exploitation». Non solo, come possiamo intuire solamente dai nomi, l’operazione sembra complicata: la è. I «Mhackeroni» hanno dovuto posizionare il satellite e scattare una fotografia al globo bypassando alcune protezioni. Il risultato - che potete vedere nella foto - è stato a dir poco mozzafiato. Per la prima volta nella storia delle competizioni di cybersecurity, la finale di Hack-A-Sat ha previsto l’interazione con il software di un satellite reale in orbita. Il satellite dedicato alla competizione è stato lanciato dall’Us Air Force e Us Space Force (organizzatori dell’evento) in giugno 2023, in collaborazione con SpaceX e la Nasa. Insomma, una gara organizzata nei minimi dettagli, con dispendio di energie e risorse (anche economiche). Per vincere, è chiaro, non basta il talento. Gli stessi vincitori sottolineano l’importanza che ha avuto nella preparazione la partecipazione al programma CyberChallenge.It, promosso dall’Università di Parma. «Questo è un evento di importanza mondiale, siamo molto orgogliosi del primo posto del team italiano, di cui fanno parte anche tre studenti del nostro Ateneo - aggiunge Alessandro Dal Palù, docente presidente dei corsi di laurea di informatica dell’Ateneo di Parma -. Questo tipo di competizioni sono importanti su più fronti: quello curricolare ed esperienziale, per unire la teoria studiata alla pratica, e sicuramente anche per il raggiungimento di alcune soft-skills, come la capacità di lavorare in gruppo».

Oltre alla sfida, infatti, c’è di più. «Abbiamo conosciuto studenti provenienti da tutto il mondo, parlato lingue diverse, abbiamo avuto la fortuna di stare a Las Vegas - concludono i tre vincitori -. È stata un’esperienza indimenticabile». Proprio ieri, tutti e tre si stavano già preparando per le gare di Abu Dhabi. «Per ora forse siamo qualificati anche qui» fanno sapere. Chissà, allora, cos’altro riusciranno ad hackerare.

Anna Pinazzi

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