Rubano l'incasso e spruzzano lo spray al peperoncino

«Siamo nel cuore del centro ed era pieno giorno. Eppure è successa questa cosa. Ora, non siamo tranquille e non ce la sentiamo più di restare da sole in negozio».

A parlare, anzi, sfogarsi, sono le titolari del negozio Jolie di via Garibaldi preso di mira, qualche giorno fa da una coppia di ladre. E non erano due ladruncole come le altre.

«Erano le 14 e in negozio c'era la nostra commessa - prosegue una delle titolari. - E' entrata una cliente che ha chiesto di vedere dei capi di abbigliamento e la nostra collega, ovviamente, l'ha seguita per servirla». Tanto, verrebbe da pensare, a quell'ora, proprio di fronte a piazza della Steccata, cosa potrebbe accadere?

«Poco dopo sono entrate altre due donne, sulla trentina, aria elegante e nulla di sospetto. La nostra collega stava parlando con la prima cliente e le ha viste che si guardavano intorno, che soppesavano qualche vestito e vedendole assolutamente tranquille ha proseguito a servire la prima donna».

E' stata questione di un attimo: la commessa si è spostata di pochi centimetri nel retro e poi è rientrata nel negozio. Ma le due clienti erano svanite e la cassa era aperta.

«Ovviamente svuotata dall'incasso. La collega si è agitata moltissimo e ha chiamato la polizia. Poi ha iniziato a sentirsi male».

Poteva essere l'emozione, lo spavento, la rabbia. Ma lo abbiamo detto: quelle non erano ladruncole come le altre. «Quando è arrivata la polizia hanno notato che la commessa non stava bene e hanno fatto intervenire l'ambulanza che l'ha portata all'ospedale. E' stata visitata e trattenuta per diverse ore perché è risultato che quelle due, dopo aver svuotato la cassa, hanno spruzzato in giro gas al peperoncino. E per quello è stata male».

Il furto, a quel punto, diventa una rapina e ora sono in corso le indagini per cercare di capire chi fossero quelle due. «Ecco perché siamo preoccupate: il danno economico, è ovvio, fa arrabbiare. Ma non sentirsi sicure nel proprio negozio in pieno centro, durante il giorno, è la cosa peggiore».

lu.pe.