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LE TESTIMONIANZE

Ancora tanta commozione per la scomparsa di Canali: «Un alpino esempio di gioia e coraggio»

Ancora tanta commozione per la scomparsa di Canali: «Un alpino esempio di gioia e coraggio»

23 Giugno 2024, 03:01

Nell’attesa di essere ancora tutti insieme accanto a Francesco Canali, uniti nella preghiera durante il rosario, che si terrà questa sera alle 19 nella chiesa della Trasfigurazione, e il funerale che lunedì mattina alle 11,30 sarà l’ultimo saluto della città al suo «maratoneta in carrozzina», altri amici hanno voluto condividere con i nostri lettori il loro ricordo.

MICHELE GUERRA
Sindaco di Parma

«Francesco Canali ha rappresentato un raro esempio di coraggio, di forza e di gioia verso la vita che la nostra città porterà a lungo dentro di sé. La notizia della sua scomparsa infonde grande tristezza in chi lo ha conosciuto, cui deve ora corrispondere l’impegno a portare avanti i valori incarnati e comunicati da Canali. Ai suoi cari le condoglianze mie e dell’Amministrazione tutta».

Angelo Modolo
Presidente Sezione Ana Parma

«Potrei raccontare dei momenti trascorsi assieme nel girovagare fra Alpini, ma quale scegliere? Ci sei sempre stato con noi e per noi, anche quando dopo esserti immobilizzato a letto hai sempre seguito tutte le nostre attività, anzi mi correggo, non hai solo seguito, ma hai partecipato attivamente con i tuoi attenti consigli e le tue mail che ci ricordavano quanto fossi, quanto sei, importante per la famiglia Alpina. Il ricordo che ha sempre primeggiato sugli altri è stata la nostra partecipazione al Convegno Itinerante Stampa Alpina del 2002 a Recoaro Terme. Ma per sottolineare quanto tenessi alla famiglia alpina, basta pensare che quando non hai più potuto partecipare di persona alle iniziative, le hai sempre seguite in streaming. Dalle adunate e fino al Cisa che abbiamo ospitato a Parma lo scorso ottobre, non ci facevi mancare via email le tue opinioni ed i tuoi suggerimenti. Ma la tua impronta era già indelebile: il tuo competente ruolo da Direttore di ParmAlpina è stato da stimolo ed esempio anche per chi ti ha succeduto e durante l’Adunata Nazionale del 2005 a Parma ti sei occupato con grande maestria della comunicazione stampa, anche se la tua malattia aveva già cominciato a minare il tuo fisico. In seguito “vincere la SLA” è diventato il tuo grande progetto, hai cominciato la tua maratona di vita per poter contribuire in modo concreto ad aiutare chi come te aveva contratto questa terribile malattia invalidante. Anche in questa nuova e gigantesca sfida è predominato il tuo spirito alpino, facendo di te un testimone di quanto sia importante essere protagonisti della propria vita in ogni momento ed in qualsiasi condizione, per sé e soprattutto a vantaggio degli altri».

Massimo Guarenghi
delegato di Parma della Federazione italiana pallacanestro

«Francesco Canali, amico da sempre, prima come giovane cestista e poi come giornalista procacciatore di alpini; dopo ogni adunata nazionale voleva che mi iscrivessi all’Ana, e ci è riuscito quando è stata fatta a Parma. E proprio in quel maggio 2005 ha contribuito a fondare il “Battaglione Forum”, uno scomodo sito di analisi e proposte per il mondo alpino, e a sviluppare la costruzione de “La Penna del Najone”, corposo volume di racconti di vita vissuta da chi ha fatto la naja tra le penne nere. Vorrei raccontare un aneddoto che evidenzia la sua forza e la solidarietà alpina e riguarda un periodo in cui era ricoverato al Don Gnocchi. Già non poteva più usare gli arti e un incosciente (o ben cosciente) alpino lo ha invitato fuori a cena. La risposta fu “Sì, basta che mi imbocchi” e la serata finì tra tortelli volanti, risate e amicizia».

Claudio Magnani
con il Coro Alpini Colliculum

«Francesco era un maratoneta e non aveva paura della fatica e della sofferenza. Ha dato agli alpini tutto quanto poteva dare testimoniando la sua alpinità dalla sedia a rotelle a cui il male lo aveva condannato. Ciao Francesco, continua a camminare nei cieli limpidi perché limpida è stata la tua vita».

Aldo Volpi
Gruppo Alpini Parma

«Il ricordo più vivo che ho di lui oggi risale al post adunata del 2005. Eravamo a Trecasali per un evento e gli ho fatto una battuta a cui lui rispose: “Oggi mi vedi in piedi, la prossima volta sarò probabilmente in carrozzina”. Non sapevo ancora che avesse la Sla, una malattia che abbiamo imparato a conoscere proprio grazie a lui. E’ stato questo che ha fatto nascere l’iniziativa annuale del Gruppo a sostegno dell’Aisla Parma. Francesco è uno degli eroi dei nostri giorni. Proprio in questi giorni, come Gruppo Parma e realtà amiche, pensavamo ad un’iniziativa che lo vedesse ancora protagonista: la sua scomparsa non ce la farà mettere nel cassetto. Continueremo, come già da anni, la nostra vicinanza solidale verso le vittime di Sla, e ancor più per onorare la memoria di un indimenticabile fratello alpino».

Chiara De Carli

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