«Stirone, piante e rami sotto i ponti fanno paura»

La terza alluvione in un anno e mezzo verificatasi in Romagna nei giorni scorsi ha portato ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, alla ribalta il problema della manutenzione ordinaria del territorio che, purtroppo, in considerazione anche delle ingenti somme stanziate e non utilizzate, spesso e volentieri viene dagli enti preposti ritenuta un optional.

Guardando più da vicino casa nostra, il Ghiara ed il Citronia hanno visto nei mesi scorsi un’opera di pulizia straordinaria nel tratto cittadino che, unitamente alla costruzione della cassa di espansione in località Scaccipensieri, per il primo, e del canale scolmatore verso il rio Stirpi, per il secondo, lasciano un certo margine di tranquillità ai salsesi.

Non altrettanto può dirsi per lo Stirone: già tempo fa avevamo riportato le foto di rami e tronchi adagiati ai piloni del ponte sulla strada Salsediana tra Scipione Ponte e Castelnuovo e di quello sulla Fondovalle tra Scipione Case Passeri e Vigoleno, ma da allora nulla è cambiato. Come mostrano le foto, riprese da quest’ultimo ponte e dal terzo che divide parmense e piacentino, quello tra Trinità e Pellegrino, rami, alberi ed arbusti portati dalle piene fanno bella mostra nell’alveo costituendo un’ulteriore fonte di pericolo.

«Stirone fa rima con Lamone – affermano i lettori che hanno inviato le foto –. Dobbiamo forse attendere l’esondazione? Perché non viene effettuata una pulizia dell’alveo del torrente dall’ente Parco intanto che la stagione lo consente? Se già dai ponti si osservano questi ostacoli, figuriamoci lungo il percorso che non vediamo quanti detriti possono essere presenti, pronti alla prima piena importante a fare da tappo come in Romagna».

Manrico Lamur