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PONTETARO

Pulmino sui binari e due ragazzi morti: l'autista patteggia e farà lavori di pubblica utilità

Pulmino sui binari e due ragazzi morti: l'autista patteggia e farà lavori di pubblica utilità

di Georgia Azzali

13 Novembre 2024, 09:40

Sono morti alla fine di una giornata di scuola. Sul pulmino che li portava a casa da mesi e che improvvisamente ha cambiato rotta. La curva a gomito che diventa un rettilineo. L'autista l'aveva affrontata molte altre volte, ma quel giorno il mezzo per il trasporto dei ragazzi disabili scivola via dritto, come se non esistesse. Una corsa impazzita fino ai binari, mentre sta arrivando un treno che colpisce il pulmino sulla fiancata sinistra a 120 km all'ora.

Nathan Vincenzo Kouli, 18 anni, muore nel groviglio di lamiere e Maane Anas, stessa età, rimane aggrappato alla vita solo per qualche ora. Non un segno di frenata sull'asfalto e nemmeno un cenno di rallentamento, quel 18 novembre 2021 a Pontetaro.

L'urto violentissimo con il treno ha causato la morte di Nathan e Maane, mentre sia il conducente che l'accompagnatrice dei due ragazzi erano riusciti a uscire dal mezzo poco prima. Ma le indagini della polizia stradale, coordinate dal pm Ignazio Vallario, hanno poi fatto emergere anche un'altra realtà: l'autista, affetto da cardiopatia e da epilessia (che può causare crisi improvvise con momentanea perdita di coscienza), non avrebbe comunicato alla specialista che l'aveva in cura e al medico incaricato dal datore di lavoro di valutare la sua idoneità alla mansione il peggioramento dell'epilessia, con crisi sia diurne che notturne. E così facendo, avrebbe poi indotto la Commissione medica al rilascio del certificato per ottenere la patente. Accusato di omicidio stradale aggravato e induzione al falso ideologico, l'autista - 57enne, residente a Fidenza - ha patteggiato 2 anni e 6 mesi, sostituiti da lavori di pubblica della stessa durata, con un impegno settimanale che dovrà andare da un minimo di 6 a un massimo di 15 ore. La patente è stata sospesa per 2 anni. Ai familiari dei ragazzi è andato il risarcimento delle assicurazioni, per quanto possa apparire improprio parlare di risarcimento di fronte a tragedie come questa.

Una pena «ridotta» per l'autista, oltre che per la scelta del rito, anche perché il gip Sara Micucci ha riconosciuto al 57enne l'attenuante prevista quando «l'evento non sia esclusiva conseguenza dell'azione o dell'omissione del colpevole». I consulenti tecnici della procura, infatti, hanno rilevato che in quel tratto mancava il guardrail, una protezione che avrebbe impedito al pulmino di finire sui binari.

Cosa sia accaduto poco prima al conducente è ancora un mistero, ma resta il fatto che non è riuscito a frenare la corsa del mezzo intervenendo sui comandi, come hanno sottolineato i consulenti. Il pulmino aveva percorso il primo tratto di via Leonardo Da Vinci, la strada che passa sotto il viadotto dell'A15, fino ad arrivare a quella curva strettissima. Ma a quel punto l'autista aveva perso il controllo del mezzo: uscito di strada, il pulmino era balzato sulla pista ciclabile, oltrepassando poi anche il secondo cordolo e finendo tra i due piloni del viadotto. Nemmeno la massicciata della ferrovia aveva fermato il mezzo, che aveva superato anche le prime rotaie, atterrando sul secondo binario. Lì, dove stava arrivando il regionale Piacenza-Ancona che poi aveva fatto schizzare il pulmino contro un merci sull'altro binario.

Un mosaico tragico di cause ed effetti. Come ogni giorno, Nathan e Maane stavano rientrando: il primo era già vicino a casa, a Pontetaro, mentre il compagno avrebbe dovuto raggiungere Noceto. Ragazzi fragili, rimasti intrappolati in quel pulmino spazzato via dal treno.

Georgia Azzali

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