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Intervista

Goudiss, l'anti Trump che vuole rigenerare la terra con il caffè

Goudiss, l'anti Trump che vuole rigenerare la terra con il caffè

di Pietro Amendola

27 Aprile 2025, 03:01

Dai rischi per l’Europa con l’avanzata di Trump, al rapporto d’intesa tra il presidente americano e Giorgia Meloni, fino ai motivi del crollo dei democratici negli Stati Uniti. Sono i punti salienti dell’analisi del newyorkese Keegan Goudiss, esperto di comunicazione ed ex direttore della pubblicità digitale per la campagna del candidato dem Bernie Sanders, alle primarie del 2016. Lo statunitense, che vive a Washington, è arrivato venerdì a Parma per un importante incontro slegato dai suoi impegni nella politica americana. Domani Goudiss farà infatti tappa all’azienda locale «Artcafè», per discutere insieme al Ceo Luca Montagna della partnership con il progetto globale «Nzatu», nato in Zambia per la promozione di un modello di agricoltura rigenerativa. Insieme a lui anche Michele Sofisti e Prithvi Naik, entrambi nel founding team di «Nzatu», che include anche Denise Madiro, Gwen Jones e Andrea Chiesi.

Il pensiero su Sanders

Con l’agenzia Revolution Messaging, Goudiss lavorò per la campagna di Bernie Sanders alle primarie dei democratici nel 2016, insieme con il collega Arun Chaudhary. Secondo lui, il politico americano, che sta portando avanti in questo periodo la sua crociata «anti-Trump» in giro per il paese, rappresenta oggi una risorsa fondamentale per il partito democratico. «Se avessero ascoltato Bernie - dice Goudiss - avrebbero avuto più successo. Lui è un indipendente, mentre la maggior parte dei democratici è più moderata e schierata con il centro-sinistra americano. Oggi fanno fatica a competere con Trump, Sanders invece sta riportando la giusta energia».

Gli errori dei democratici

«Dove sono finiti i democratici americani?» è una domanda che si stanno facendo da anni molti media internazionali, compresi quelli italiani. «Non possiamo vincere questa battaglia - spiega Goudiss - essendo troppo moderati, schierandoci verso il centro. L’errore più grande del partito riguarda un istinto prettamente umano, quello di voler controllare tutto. Le persone che spendono soldi per le campagne politiche, su cui servirebbe maggiore trasparenza, pretendono di avere un approccio centralizzato, in un settore dei media che è però frammentato oggi. Bisogna essere più aperti al confronto, anche quello più animato, e all’utilizzo intelligente dei media tradizionali, sui quali adesso sto lavorando maggiormente».

Trump: rischi per l’Europa

I dazi imposti dal presidente americano verso i mercati esteri rappresentano uno dei punti principali dell’attuale scollamento tra gli Stati Uniti e i paesi europei. Goudiss sottolinea l’incompatibilità di queste manovre con gli interessi globali. «Nessuno -spiega Goudiss- può beneficiare dei dazi. Trump pensa di essere una sorta di maestro degli affari, ma non lo è, e sta facendo dei passi indietro sulla sua decisione. Gli europei capiranno che è più facile trattare con lui facendolo sentire un eroe, perché guarda solo ai propri interessi finanziari. Il buon rapporto con Giorgia Meloni? Direi che l’Italia si trova in un’ottima posizione adesso, perché Trump ascolta il vostro leader, di cui non condivido le idee politiche. Questa relazione di fiducia tra i due può dare un peso importante all’Italia nel tavolo globale».

Il progetto Nzatu

L’arrivo di Keegan Goudiss nella nostra città non è collegato al suo impegno nella politica americana, ma al progetto di agricoltura rigenerativa «Nzatu». L’incontro di domani con Luca Montagna avrà come tema centrale l’azienda «Artcafè», marchio storico di Parma che è stato coinvolto nell’iniziativa, con l’obiettivo di unire la tradizione del prodotto con i valori di sostenibilità ambientale, facendo nascere il caffè «Njuki».

«Questo progetto - spiega Goudiss - mi ha ispirato ed entusiasmato, quindi sto cercando di dare un supporto nella costruzione del mercato negli Stati Uniti. Da noi c’è molta apatia verso il cambiamento climatico, i giovani si stanno dirigendo verso una situazione complicata dal punto di vista ambientale. Dobbiamo rendere tutti più consapevoli dei processi di produzione, per sostenere il nostro pianeta».

Pietro Amendola

© Riproduzione riservata

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