Suona la campanella
Un richiamo all'impegno per la pace: nel giorno del rientro in classe, in tanti istituti scolastici si è osservato un minuto di silenzio per chi non può vivere l'emozione della prima campanella. Studenti in prima fila e tanti genitori fuori dai cancelli ad applaudire il tradizionale discorso del preside. Su tutti, le parole di Pier Paolo Eramo sulle scale del liceo Romagnosi: «La pace si costruisce insieme. La pace inizia da voi, dalle vostre relazioni. Pensate a chi oggi non può andare a scuola, perché quella scuola è stata bombardata. La pace non è un dono che arriva dall'alto, ma dobbiamo costruirla faticosamente ogni giorno».
Elementari e medie
Per i 28.228 alunni delle elementari e delle medie di Parma e provincia è stata una festa. «Gli alunni sono stati riuniti nel parco e sono stati chiamati all'appello con le maestre - racconta la preside dell'istituto comprensivo Montebello Elisabetta Zanichelli -. Mentre alle medie Don Cavalli è stato letto il discorso del presidente Mattarella per l'inizio del nuovo anno. Alle 10, un momento di silenzio per la pace nel mondo. Tutti contenti di rientrare, con i genitori che piangevano, ma noi li abbiamo assicurati che i figli erano in buone mani». Prima settimana con orario ridotto e dalla seconda settimana tutti i servizi attivi, compresa la mensa: «Anche l'organico è completo - continua la dirigente Zanichelli -. Abbiamo tutti gli insegnanti in classe. E siamo felici, con aule nuove e bellissime». All'istituto comprensivo Micheli in San Leonardo «i bambini sono entrati nella nuova scuola di via Micheli, completamente ristrutturata e tecnologicamente avanzata - aggiunge la preside del comprensivo del quartiere San Leonardo Chiara Palù -. Una scuola con un'accessibilità perfetta e con ambienti coloratissimi: i bambini hanno fatto a gara per l'aula più bella. L'inaugurazione ufficiale sarà presto fatta, insieme alle autorità a fine mese. Chiaramente c'è stato un momento di saluto con le classi prime. Anche per gli alunni delle medie di via Milano è stato un ritorno festoso. Una partenza alla grande, con tutti i docenti in cattedra». All'istituto comprensivo Salvo D'Acquisto del quartiere Montanara «i bambini di quinta elementare insieme agli insegnanti hanno accompagnato i piccoli delle prime classi all'interno della scuola - sottolinea il dirigente Nicola Magnani -, per la secondaria c'è stata invece un'entrata tradizionale. Una partenza tranquilla, così come nell'altro istituto comprensivo che dirigo, quello di Colorno. I collaboratori scolastici sono arrivati tutti e l'organico è completo, compresi gli insegnanti di sostegno. Sarà un anno di intenso lavoro, ma spero il più sereno possibile e soprattutto spero in un anno costruttivo, sempre in grande collaborazione con le famiglie». «Abbiamo ricevuto i nuovi alunni con l'appello, davanti ai genitori e poi tutti in classe - interviene Maurizio Olivieri, preside del comprensivo Parma Centro -. Come altre scuole, abbiamo ricordato quei Paesi in cui i bambini non possono tornare a scuola perché la scuola è stata bombardata e questo è un segno di grande privazione dei diritti. Spero in un anno in cui portare avanti il nostro lavoro nell'interesse degli studenti».
Superiori
L'accoglienza alle superiori per i 22.259 alunni della provincia è stata organizzata in due tempi: alle 7,55 dalle seconde classi alle quinte e alle 8,45-9 le prime, che sono state ricevute in tutti gli istituti con un'attenzione molto speciale. Le dieci prime dell'istituto Melloni sono entrate in due scaglioni: «Come tutti gli anni è stato organizzata l'accoglienza coordinata dalla prof Dolores Pagliara, con l'aiuto di altri docenti - spiega il preside del Melloni Giovanni Fasan -. Gli studenti di quinta hanno mostrato ai nuovi il percorso di studi e formazione scuola-lavoro del Melloni». Il dirigente Fasan nei prossimi giorni incontrerà nelle singole aule le 10 prime classi: «Parlerò dell'importanza di questo periodo della loro vita, in cui la gioventù corre - prosegue -, per cui devono impegnarsi tanto. Sono solito paragonare la vita a una casa: le primarie sono le fondamenta, la secondaria è il pian terreno, il primo e secondo piano è la vita. Se si fa male il primo ciclo, tutta la casa crolla, ma crolla ugualmente anche se si fa male la secondaria. Se si studia durante gli anni di scuola si potrà avere la possibilità di successo e avere tante soddisfazioni».
Benvenuti agli studenti nell'aula magna dell'Ipsia Primo Levi: «Insieme abbiamo affrontato - spiega il preside Federico Ferrari - il tema dei telefonini, che da quest'anno sono vietati in classe, anche se nella nostra scuola erano già vietati. I ragazzi mi sono sembrati molto consapevoli. Ho consigliato di non portare il cellulare a scuola e se lo vogliono a tutti i costi portare, perché hanno un viaggio lungo da affrontare ogni giorno, abbiamo dotato le classi di una cassettiera con tanti piccoli scompartimenti chiusi a chiave: ogni studente avrà la propria chiave. Uno spazio sicuro a disposizione dei ragazzi. Con le quinte classi abbiamo affrontato le novità con l'esame di maturità e il colloquio su quattro materie, anche se il tema è ancora tutto in divenire».
Mara Varoli
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