ORDINANZA DELLA PROTEZIONE CIVILE
Gli ucraini che hanno fatto richiesta di protezione temporanea e che abbiano trovato una autonoma sistemazione, riceveranno «un contributo di sostentamento una tantum pari a 300 euro mensili pro capite per la durata massima di tre mesi decorrenti dalla data d’ingresso in Italia». In caso ci siano dei minori «in favore dell’adulto titolare della tutela legale o affidatario, è riconosciuto un contributo addizionale mensile di 150 euro per ciascun figlio di età inferiore ai 18 anni». E’ quanto prevede l’ordinanza del capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio per la gestione dei profughi in fuga dall’Ucraina.
Le associazioni del Terzo settore avranno un contributo fino ad un massimo di 33 euro per ogni profugo assistito. E’ quanto prevede l’ordinanza firmata dal capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. Il primo passaggio sarà la pubblicazione nelle prossime ore di un avviso di interesse rivolto alle associazioni del terzo settore, ai centri per il volontariato e agli enti religiosi affinchè comunichino la disponibilità ad accogliere i profughi, fino ad un massimo di 15mila persone, alle stesse condizioni di quelle già previste nel sistema Sai e Cas gestiti dal ministero dell’Interno e con il coinvolgimento dei Comuni per quanto riguarda le attività di accoglienza e integrazione dei profughi. Una volta quantificate le disponibilità, verranno attivate le convenzioni tra il Dipartimento della Protezione Civile, la Conferenza delle Regioni, l’Anci e i singoli enti ed elargiti i contributi.
«Questa ordinanza è frutto di un lavoro di squadra per attuare un modello integrato tra il sistema di protezione civile e altre attività, un modello innovativo che ci consente di mettere a sistema tutte le competenze» ha detto Curcio che poi ha risposto anche alle richieste avanzate dai sindaci. «I comuni sono pienamente inseriti in questo meccanismo, visto che prevediamo degli accordi specifici comunali. L’Anci è all’interno di questo meccanismo e stiamo ragionando con loro per capire lo sforzo che stanno facendo i comuni e come aiutarli».
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