Criminalità
Denunciata una coppia campana ritenuta presumibilmente responsabile di due truffe ai danni di anziane residenti in Valtaro, usando la tecnica del falso maresciallo dei Carabinieri. Dopo accurate indagini e con la collaborazione delle Stazioni dipendenti dalla Compagnia, sono stati recuperati il denaro e preziosi sottratti. La refurtiva è stata restituita alle vittime. Nel corso del 2025, i Carabinieri della Compagnia di Borgo Val di Taro hanno intensificato l’attività di contrasto contro le truffe ai danni di anziani, smascherando numerosi episodi di raggiri compiuti con modalità analoghe.
I fatti
Nei giorni scorsi, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Borgo Val di Taro, supportati dai colleghi delle Stazioni di Borgotaro, Bedonia e Solignano, hanno concluso una brillante indagine che ha portato alla denuncia alla Procura della Repubblica di Parma di un 39enne e una 32enne residenti in Campania, accusati a vario titolo e in concorso tra loro, di essere i presunti responsabili di due truffe aggravate, eseguite con la tecnica del "finto maresciallo dei Carabinieri" ai danni di una 87enne di Bedonia e di una 92enne di Solignano. Nell’ambito della medesima attività d’indagine, a carico della coppia i Carabinieri hanno ipotizzato anche presunte condotte delittuose per ricettazione e erroneo convincimento nell’esecuzione di un ordine dell’autorità.
L'indagine, caratterizzata da rapidità e professionalità, ha permesso ai Carabinieri della Compagnia di Borgo Val di Taro di sventare un ingegnoso piano criminale che avrebbe potuto causare un grave danno economico, con pesantissime ricadute emotive per le vittime coinvolte.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, nella tarda mattinata del 20 settembre una donna di 87 anni residente nel comune di Bedonia ha ricevuto una telefonata. Una voce maschile, qualificatasi come "il Maresciallo dei Carabinieri di Borgo Val di Taro", la informava che sua figlia aveva avuto un brutto incidente stradale con una persona del posto e che si trovava in una posizione giuridica molto complessa.
Sfruttando l'apprensione e la vulnerabilità dell’anziana, secondo un copione ormai purtroppo ben conosciuto, con una fredda e collaudata metodica, l’interlocutore telefonico ha prospettato all’anziana uno scenario drammatico. Secondo quanto rappresentatole, la figlia avrebbe rischiato gravi conseguenze se non avesse pagato una ingente somma di denaro o consegnato eventuali gioielli.
In preda al panico e disposta a tutto per aiutare la figlia, l’anziana ha raccolto il denaro e l’oro che aveva in casa, seguendo le istruzioni telefoniche dell’uomo che le preannunciava l’imminente arrivo,nella sua abitazione, di un Carabiniere. Questo Carabiniere, sempre secondo le parole dell'uomo al telefono, avrebbe provveduto al ritiro del denaro, garantendo così l'impunità della figlia.
Dopo alcuni minuti, sotto casa della donna si è presentata un’auto scura dalla quale è sceso un uomo che si è qualificato come appartenente all’Arma dei Carabinieri, benché non indossasse alcuna uniforme. Dopo essere entrato in casa dell’anziana, l’uomo ha ritirato 240 euro in contanti che la donna aveva racimolato, per poi dirigersi nella sua camera da letto. Da lì, ha arraffato velocemente diversi preziosi in oro che la donna aveva appoggiato sul letto ed è fuggito via.
Una sorte analoga è toccata a una 92enne di Solignano, che, dopo aver ricevuto nell’abitazione il sedicente Carabiniere, è stata alleggerita di un cospicuo bottino in oro e argento.
I Carabinieri della Compagnia di Borgotaro, che già da alcuni giorni avevano ricevuto diverse telefonate che segnalavano, nei territori della Valtaro e Valceno, tentativi di truffa analoghi, si erano già attivati predisponendo un articolato dispositivo di controllo composto dalle pattuglie dei comandi dipendenti della Compagnia, che, partendo dai luoghi delle diverse segnalazioni, avevano già presidiato attivamente il territorio alla ricerca dei presunti truffatori.
Le numerose pattuglie messe in campo, coordinate dalla Compagnia, hanno setacciato il vasto territorio di competenza a caccia dell’auto usata dai presunti truffatori. Verso le 12 del 20 settembre, hanno intercettato nell’abitato di Borgotaro un’auto scura corrispondente alla descrizione fornita, con una persona alla guida.
L’auto è stata immediatamente fermata e nel corso di un approfondito controllo, il conducente è stato identificato in un 39enne italiano proveniente dalla Campania e già gravato da precedenti specifici. L'uomo è stato trovato in possesso di diverso denaro contante, alcuni gioielli in oro e diversi preziosi.
I successivi accertamenti eseguiti dai Carabinieri operanti hanno permesso di documentare che quanto rinvenuto risultava essere di proprietà dell’anziana vittima di Bedonia, la quale poco prima glielo aveva consegnato.
Nel corso delle incessanti e serrate indagini, coordinate anche dalla Procura della Repubblica di Parma, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Borgotaro sono riusciti a rintracciare, in una struttura ricettiva di Parma, il domicilio temporaneo in uso al 39enne.
La successiva perquisizione ha permesso ai Carabinieri di rinvenire la refurtiva della truffa subita dalla 93enne di Solignano. All’interno di una camera in affitto, i militari hanno sorpreso e identificato una 32enne residente in Campania che, all’improvvisa vista dei militari è stata sorpresa nel tentativo di occultare un borsello nel bagno. Il contenuto del borsello era costituito da numerosi monili in oro giallo e latri preziosi in argento.
A seguito del rinvenimento dei preziosi e della mancanza di giustificazioni da parte del 39enne e della 32enne circa la provenienza o la proprietà dell’oro, i militari hanno raggiunto le due vittime al fine di verificare se i preziosi fossero di loro proprietà.
Le vittime, dopo essere state più volte rassicurate e rasserenate, al termine della denuncia formalizzata nelle rispettive caserme di appartenenza, hanno riconosciuto i preziosi mostrati dai Carabinieri.
Con grande soddisfazione, le anziane vittime sono tornate in possesso di quanto meschinamente sottratto, a cui erano particolarmente legate affettivamente.
In considerazione dei forti elementi di reità emersi a carico del 39enne e della 32enne, tenuto conto delle denunce sporte dalle vittime e dei numerosi elementi probatori raccolti, nei loro confronti è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria.
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