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inchiesta

Pedopornografia on-line: 34 arresti e 100 perquisizioni in molte città, tra cui Parma. Il pm: "Vittime migliaia di bambini" - Video

28 Febbraio 2025, 10:18

Oltre 100 perquisizioni e 34 arresti eseguiti in 56 città. E’ il bilancio di operazione nazionale contro lo sfruttamento sessuale dei minori online condotta dalla Polizia di Stato e coordinata dalla procura di Catania Secondo la Polizia postale - che ha impegnato 500 operatori- si tratta di una tra le più vaste azioni compiute ad oggi in Italia. I dettagli della operazione saranno illustrati alle ore 10.30 in una conferenza stampa in procura. 


 L’operazione della Polizia di Stato in 56 città italiane, su delega dell a Procura di Catania, ha portato a 34 arresti (tutti maschi e d’età compresa tra 21 e 59 anni) per sfruttamento sessuale dei minori online. Cinquecento gli operatori impiegati, 115 le attività di perquisizione domiciliare e informatica. Gli indagati detenevano ingente materiale pedopornografico e decine di migliaia di file illegali. L’operazione è stata condotta dal Centro operativo per la sic urezza cibernetica di Catania, con la collaborazione del Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (Cncpo) del Servizio Polizia postale. Due degli arrestati, oltre a detenere migliaia di file pedopornografici, avevano immagini e video autoprodotti con abusi sessuali su minori, vittime che sono state già identificate dagli operatori d i Polizia. L’indagine, attraverso un’attività sotto copertura su una piattaforma di messaggistica istantanea, ha consentito alla Polizia postale di individuare diversi gruppi dediti allo scambio di materiale pornografico minorile, con bambini abusati in età infantile ed episodi di zooerastia con vittime minori.

L'identificazione degli utenti, che attivamente scambiavano immagini e video di pornografia minorile, ha richiesto un lungo lavoro di approfondimento, anche con approfondimenti investigativi all’estero disposti dalla Procura etnea. La gran parte degli indagati faceva ricorso a sofisticati sistemi di crittografia e all’archiviazione in cloud. Gli arrestati risiedono nelle province di Catania, Siracusa, Agrigento, Napoli, Pescara, Foggia, Ro ma, Latina, Milano, Brescia, Firenze, Reggio Calabria, Cosenza, Pordenone, Lecce, Viterbo, Avellino, Barletta-Andria- Trani, Frosinone, Varese, Vicenza, Cagliari. Le perquisizioni sono state eseguite nelle città di Agrigento, Arezzo, Avellino, Bari, Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Caltanissetta, Caserta, Catania, Chieti, Como, Cosenza, Cremona, Firenze, Foggia, Frosinone, Genova, Latina, Lecce, Livorno, Mantova, Massa Carrara, Messina, Milano, Modena, Monza Brianza, Napoli, Oristano, Palermo, Parma, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Pordenone, Potenza, Ragusa, Ravenna, Reggio Calabria, Rimini, Roma, Salerno, Savona, Siracusa, Sondrio, Sud Sardegna, Taranto, Torino, Trapani, Treviso, Varese, Verona, Vicenza e Viterbo.

Il fenomeno della pedopornografia online è «in crescita» e lo si «deve contrastare, e noi lo contrastiamo», ma «naturalmente sarebbe necessario prevedere delle misure più incisive di carattere restrittivo nei confronti delle persone che fanno questo ignobile commercio». Lo ha detto il procuratore di Catania, Francesco Curcio, a margine della conferenza stampa sull'operazione 'Hellò della Polizia postale di Catania sfociata in 34 arresti e in oltre 110 perquisizioni eseguite in 56 città italiane. Le vittime avevano dai tre anni in su. L’indagine ha svelato la presenza di chat pedopornografiche all’interno di un social network, non t ra i più diffusi. «Alcune di queste - ha rivelato il procuratore Curcio - erano frequentate da persone che avevano nick name come 'niño con animales' e 'niño primeros da zero a sei annì. «L'indagine - ha spiegato il magistrato - tratta fatti enormemente gravi con migliaia di bambini che resteranno segnati da questi abusi».

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