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lettere al direttore

Quel 9 in condotta e il rispetto per i prof 

di Mario Bertoli

01 Luglio 2023, 10:08

Caro direttore,
Maria Finatti è la professoressa di Rovigo colpita lo scorso anno da due pallini sparati in classe da una pistola ad aria compressa colpendola al viso; la scena è stata ripresa in un video che poi è stato diffuso dai ragazzi che l’hanno bullizzata sui social network. 
La professoressa ha atteso che la scuola prendesse provvedimenti, ma invano, allora ha denunciato gli alunni responsabili dell’accaduto. 
Ma adesso viene il bello, i due studenti sono stati promossi con 9 in condotta! E non siamo su scherzi a parte. 
Quell'allucinante 9 è un’umiliazione per tutti i docenti, una sconfitta per tutto il sistema scolastico. Premiare chi ha sparato alla professoressa con una pistola ad aria compressa serve solo a rafforzare l’idea che tali comportamenti restano impuniti, ribaltando totalmente il prezioso ruolo educativo della scuola, palestra di vita prima ancora che fucina di idee. 
Benissimo ha fatto il Ministro dell'Istruzione e del merito Giuseppe Valditara a inviare una ispezione ministeriale per rivedere le decisioni prese e chiedere scusa alla docente alla quale, oggi più che mai, va la solidarietà di tutte le persone di buon senso. 
Occorre restituire autorevolezza ai docenti, non delegittimarli, così come accaduto. Minimizzare il problema, «premiare» con un 9 in condotta gli autori di questi gesti induce un pericoloso effetto emulazione. Ai miei tempi, ahimè lontani, i salesiani mi avrebbero dato un Daspo scolastico a vita...
Educare vuol dire anche sanzionare. La strada giusta era una soltanto: la bocciatura. Ti sei comportato male? Paghi. Non hai studiato e t’interrogano? Capita, ma se non sai nulla prendi 4.
È una lezione di vita, se non si fa così questi ragazzi non sapranno mai affrontare gli ostacoli della vita. 
Quel 9 in condotta è perfido, il messaggio che lancia è che si tratta solamente di una bravata e come tale resta impunita.
Quindi si può sparare pallini al volto di una professoressa senza conseguenze.  Assurdo.

Parma, 30 giugno

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