Reggio Emilia
Un traffico di droga che fruttava 10mila euro al giorno, con la cocaina che arrivava nelle principali piazze di spaccio direttamente dalla zona di Scampia di Napoli. Perquisizioni sono state fatte anche a Parma.
Gli indagati sono in tutto 31: hanno un’età compresa tra 29 e 59 anni, sono prevalentemente residenti e gravitanti tra Reggio Emilia e provincia ad eccezione di uno, residente nel Parmense.
Sono 24 le persone arrestate e portate in carcere nelle prime ore di oggi dai carabinieri di Castelnovo Monti (nell’Appennino reggiano) con le accuse, a vario titolo e in concorso tra loro di detenzione, vendita, acquisto e cessione di sostanze stupefacenti, acquisto, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di armi da guerra e comuni da sparo ed estorsione.
Le misure cautelari sono state emesse dal gip del tribunale di Reggio Emilia, su richiesta della procura, nell’ambito dell’operazione denominata 'Fast Car'. Nel corso degli accertamenti è stato trovato anche un fucile risalente alla Seconda guerra mondiale, funzionante e completo di munizionamento.
Altri dettagli sull'operazione
L’indagine, denominata convenzionalmente Fast Car, trae spunto dall’arresto a Reggio, il 31 dicembre 2019, di un 42enne italiano trovato in possesso di 30 grammi di cocaina e denaro contante. Dalla minuziosa analisi dei collegamenti e delle relazioni intrattenute dall’arrestato con vari soggetti attestati nella provincia reggiana e dal conseguente assiduo monitoraggio info-investigativo della rete criminosa che si è via via delineata, è emersa la loro varia attività criminale che, seppur focalizzata principalmente sugli stupefacenti, non disdegnava incursioni in altri rilevanti traffici delittuosi.
Le indagini hanno permesso, in corso d’opera, di procedere all’arresto in flagranza reato o su ordine di cattura di ulteriori 11 persone a riscontro dell’attività d’indagine intrapresa, nonché al sequestro di oltre 150 grammi di cocaina, nonché di un fucile della Seconda guerra mondiale con relative munizioni.
Il canale di rifornimento era quella campano e lo stupefacente immesso sul mercato reggiano era proveniente prevalentemente dal quartiere Scampia di Napoli. Il giro di affari stimato era di circa 10mila euro al giorno. Tutti gli arrestati e gli indagati sono per la maggior parte d’area campana e calabrese, ma non mancano anche reggiani, una pugliese, due siciliani, tre albanesi, un algerino e due marocchini. Le indagini condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castelnovo Monti hanno rivelato come nel biennio pre-pandemia gli indagati, grazie a modalità di approvvigionamento e successiva cessione degli stupefacenti ad una cerchia ben delineata di grossisti e acquirenti al dettaglio, erano pienamente dediti al traffico di quantitativi ingenti di stupefacenti, in prevalenza cocaina, a favore di numerosi assuntori della piazza emiliana come peraltro documentato dalle migliaia di cessioni di stupefacenti ricostruite dalle attività investigative, anche di natura tecnica, svolte dai carabinieri.
È stato inoltre appurato che uno degli indagati, mentre era detenuto, aveva la disponibilità di apparecchi elettronici, per la gestione di traffici illeciti. Il nome attribuito all’indagine Fast Car deriva dal fatto che il finanziatore degli indagati, soggetto pregiudicato già dedito alla commissione di reati finanziari, avesse fornito, come una delle basi delle attività illecite, un garage a Reggio Emilia pieno di autovetture sportive molto costose, alcune delle quali danneggiate dagli stessi indagati per ritorsioni e vendette interne. Così come fast cars erano anche quelle utilizzate normalmente dagli indagati per muoversi liberamente mentre compivano i loro illeciti affari (Hammer H2, Audi).
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