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Oggi la firma del "Contratto climatico per Parma" - Videointerviste a Bonaccini, Guerra e Parenti

10 Novembre 2023, 10:49

Oggi al ridotto del Regio la firma “pubblica” e la presentazione del Contratto Climatico di Città della Missione UE "Climate-Neutral and Smart Cities". “Inizia davvero il percorso operativo. A qualcosa dovremo rinunciare delle nostre abitudini quotidiane, ma si rinuncia per migliorare. Non è decrescita ma rilancio di ciò che oggi corre dei rischi”, ha detto il sindaco Michele Guerra. Nelle videointerviste il suo commento, quello del presidente della Regione Stefano Bonaccini e il direttore della Rappresentanza della commissione europea in Italia Antonio Parenti. Raggiungere la neutralità climatica entro il 2030, prima del termine al 2050 fissato dalla legge UE su clima: è questo l'ambizioso obiettivo dei contratti Climate City, finanziati dal programma Horizon Europe con 360 milioni di euro per il periodo 2022-23.

Ottolini (Europa Verde): "L'Amministrazione sia all'altezza delle aspettative"

"Europa Verde - informa con un comunicato stampa  il consigliere comunale Enrico Ottolini - registra con grande soddisfazione la presenza di un folto pubblico alla presentazione del contratto climatico, questa mattina al Ridotto del Regio. La sottoscrizione del contratto da parte di ben 46 soggetti diversi, tutti decisivi nello sviluppo della città, rende evidente il senso di responsabilità e la disponibilità ad essere protagonisti della transizione ecologica in una città che si vorrebbe leader in ambito europeo".

"Come forza politica presente in Consiglio comunale - continua il comunicato -, Europa Verde si chiede tuttavia se questa Amministrazione sia all’altezza di aspettative così rilevanti. Di certo non lo è stata l’amministrazione precedente, che inchioda Parma ad un desolante 0,05% di riduzione annuale delle emissioni, secondo l’ultimo monitoraggio effettuato nell’ambito del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima. E purtroppo la Giunta Guerra, anziché analizzare criticamente le ragioni del fallimento del PAESC, lo ripropone tale e quale, assumendo una riduzione del 43,9% delle emissioni, quando si è raggiunto il 12%, attribuibile in buona parte al solo efficientamento dei veicoli e quindi a processi che non consentono a Parma di distinguersi da altre città".

"I dati ci dicono - conclude il comunicato - che il 100% di riduzione delle emissioni al 2030 richiede cambiamenti profondi nella città. Si tratta di cambiamenti che implicano un miglioramento della qualità della vita, nuove occasioni di sviluppo economico e una grande spinta all’innovazione. Ma Europa Verde non vede questa spinta nelle politiche comunali, quando si destinano ancora finanziamenti a favore del trasporto privato su gomma, con nuove strade e parcheggi senza neppure l’installazione di pannelli fotovoltaici (ad esempio quello da 216 stalli in via di realizzazione all’ex Cral Bormioli), si punta ad un incremento del traffico aereo, si preferisce consumare suolo anziché puntare alla rigenerazione urbana (ad esempio il polo logistico Paradigna), si cementificano aree verdi (ex-Eridania, Vecchi Mulini, via Bocchi, ecc.) e su obiettivi come quello delle piste ciclabili, filovie elettriche e bike sharing, non si è arrivati ad attuare nemmeno quanto previsto dal PUMS per il 2025. Così come non è accettabile che non sia stato dato seguito a quanto approvato dal Consiglio comunale quasi un anno fa sull’elaborazione di un bilancio climatico. Senza un cambiamento evidente nelle politiche del Comune, la neutralità climatica non sarà raggiunta nemmeno al 2050".

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