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A debita vicinanza:  Glomarì  e la coincidenza degli opposti  

A debita vicinanza:   Glomarì  e la coincidenza degli opposti  

di Pierangelo Pettenati

26 Novembre 2020, 09:49

Il nuovo album della cantautrice fidentina

Sono usciti nei giorni scorsi «La barca», il nuovo singolo della cantautrice fidentina Glomarì, e il suo album pubblicato dall’etichetta Metatron con distribuzione Artist First,  «A debita vicinanza». Un titolo che sembra pensato apposta per questo periodo e invece risale a tre anni fa, quando tutto il disco è stato concepito e realizzato, ed è ispirato dal quadro di Massimo Moretti (pittore, musicista e compositore presente in due canzoni) «L’adieu».

Tutta la sua opera è attraversata da quella che lei chiama «coincidenza degli opposti»: «Parla di qualcosa che di fatto non c’è ma diventa il suo contrario, diventa qualcosa più presente di altre cose. È un mondo che non esiste concretamente ma che in realtà è molto vivo, più di quello che si vede».

«A debita vicinanza» è lontano e diverso dalle mode musicali del momento, senza però essere all’antica perché è uno di quei dischi fuori dal tempo: è un lavoro personale, semplice nella sua architettura ma ricco di dettagli e sfumature da cogliere e scoprire ascolto dopo ascolto, nel quale si percepisce la capacità di Glomarì di mescolare gli elementi e le forme di espressione a partire dall’immagine: anche i video sono realizzati da lei e con «Mostarda» ha vinto il 1° premio Videoclip del concorso «Artefici del nostro tempo» della Biennale di Venezia del 2019.

Non sorprende, quindi, che tra i suoi riferimenti non ci siano solo cantanti o musicisti: «Quando studiavo architettura mi piacevano gli architetti interdisciplinari, soprattutto Ugo La Pietra. Il suo approccio mi ha portato a riscoprire l’architettura anche nella sua dimensione più musicale. Io ascolto di tutto ma non mi sento di rifarmi ad un artista piuttosto che un altro. Vado molto a momenti. Mi ha aiutato molto Alessandro Fiori, cantautore che ho conosciuto durante il seminario La Città della Canzone di cui era tutor».

Oltre alla voce e all’ukulele di Glomarì in «A debita vicinanza» hanno suonato, Stefano La Via (chitarra e seconda voce), Francesca Scigliuzzo (violoncello), Patrizia Vaccari (violino e viola) Andrea Rampin (flauto, armonica a bocca, glockenspiel, corno francese) e Massimo Moretti (pianoforte), compagni di strada di quel percorso che, appunto, ha in questo disco il punto di arrivo: «Le canzoni che scrivo mi dicono molte più cose nel tempo, riprenderle per metterle in questo disco è stato un reimmergermi in me stessa e capire cosa potessero avere da dire; ho tirato fuori tutti i significati che c’erano già, ma analizzati con una lucidità diversa. Se dovessi farlo adesso non so se farei la stessa cosa perché i gusti cambiano. Con le nuove canzoni vorrei sperimentare qualcosa di diverso, con uno studio più approfondito, restando sempre nel mio stile».  «A debita vicinanza» è disponibile sia in digitale che su cd; tutte le informazioni sono sulle pagine social di Glomarì oppure all’indirizzo https://glomari.lnk.to/ADebitaVicinanza_Pre
 

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