L'ex presidente della Camera al Festival Guareschi. "La fede, religiosa e civile, è la forza che ci guida"
Chi non ricorda quel Cristo in legno che parlava a Don Camillo durante le scene più suggestive del film? Quel Cristo lontano, eppure così vicino al personaggio, poiché in realtà, non era altro che la coscienza di Don Camillo. Di questo e tanto altro si è parlato ieri pomeriggio nel corso dell’incontro conclusivo del Busseto Festival Guareschi che si è svolto online sul canale Youtube.
Il giornalista Egidio Bandini che ha guidato l’incontro con don Daniele Benecchi, Marco Marinacci e Riccardo Gotti Tedeschi, ha rivolto alcune domande a un ospite di rilievo, Fausto Bertinotti, già presidente della Camera dei deputati.
«Alla luce dei cambiamenti che ci sono stati in questi anni- ha chiesto Bandini - pensa che, oggi, il Cristo avrebbe dialogato non solo con don Camillo, ma anche con Peppone?». «Il mondo di don Camillo e Peppone non esiste più. Era un universo diviso in due parti: quella comunista e quella cattolica in politica. Si combattevano, ma si rispettavano perché sapevano di avere in comune il popolo e il bene di tutti – ha spiegato Bertinotti -. Non è vero che il Cristo non parlava con Peppone, lo faceva attraverso la mediazione di don Camillo. Quel Dio, oggi, parla a tutta l’umanità in cui si sono “sciolti” i due protagonisti dei film di Duvivier. Ne è testimonianza il Pontefice».
Bandini ha domandato quindi a Bertinotti: «Don Camillo dice al Gesù ligneo: “Voi siete la mia bandiera”. Oggi esiste ancora la possibilità di trovarsi tutti sotto la stessa bandiera?».
«Il Cristo sulla croce che viene portato da don Camillo come vessillo (o come arma impropria) è certamente la bandiera di una parte che lui porta fino alla fine. Oggi le bandiere sono state riposte. Sia le rosse che quelle bianche segnate dalla croce. Penso che conseguentemente a ciò si sia determinato un impoverimento del nostro mondo – ha spiegato il politico -. Credo, però, che le bandiere torneranno come è già successo tante volte nella storia, in vesti diverse. Se oggi non si vedono, comunque, non è perché non vivono nel cuore delle persone».
Bandini ha poi rivolto al presidente l’ultima domanda. «L’autorità del sacerdote emerge in una scena precisa del film in cui don Camillo intima a una folla inferocita di tifosi, di farsi il segno della croce prima di entrare in chiesa. Si è perso, oggi, il senso di autorità?».
«Don Camillo brandisce la croce che impedisce un misfatto. Penso che quella croce, capace di fermare la folla, rappresenti non l'autorità ma la fede. Fede, invocata, che chiama alla ragione e calma la folla inferocita. Fede religiosa ma anche civile, unica forza in grado di disciplinare. E’ l’invocazione di questa fede che riporta la folla inferocita alla ragione. E’ stata la fede a fare il miracolo».
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