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stagione lirica

«Carmen» contro i femminicidi: debutto al Regio il 12 gennaio

La regista Silvia Paoli sceglie gli anni '60 e «mette in cella» Don Josè

carmen spettacolo

di Mara Pedrabissi

29 Dicembre 2021, 09:35

«Carmen», il capolavoro che ha consegnato il suo autore Bizet alla storia (ma, per un beffardo destino, questi non avrebbe assistito alla fortuna dell'opera, morendo il 3 giugno 1985, tre mesi dopo la travagliata “prima” all'Opéra Comique di Parigi) torna al Teatro Regio dopo 19 anni di assenza. La “prima” mercoledì 12 gennaio alle 20.

Le prove di questo nuovo allestimento - in coproduzione con i Teatri di Reggio Emilia - sono iniziate nelle scorse settimane: firma la messinscena Silvia Paoli, con le scene di Andrea Belli, i costumi di Valeria Donata Bettella, le luci di Marcello Lumaca, i video di Francesco Corsi, le coreografie di Carlo Massari/C&C Company. Cosa aspettarsi dunque? Qualche idea ce la si può fare dai bozzetti dei costumi che si ispirano al cinema degli anni Cinquanta/Sessanta, sia americano (l'abito di Carmen nell'habanera richiama l'abito rosso di Marilyn Monroe e Jane Russell nel duetto di «Gli uomini preferiscono le bionde», il film del 1953), che italiano (le sigaraie abbigliate come le nostre Anna Magnani, “Lollo”, Loren “popolane” nelle pellicole del Dopoguerra).

L'ambientazione è in una cella, come spiega nelle note di regia la fiorentina Silvia Paoli che al teatro d'opera si è accostata da assistente di Damiano Michieletto: «In questa messa in scena c’è, in particolare per me, la rivelazione di come anche questa sia l’ennesima storia di una donna vista attraverso gli occhi degli uomini: compositore, librettisti, scrittore e soprattutto Don José. Mi è sembrato importante concentrare l’attenzione sul fatto che Carmen non esista in realtà se non attraverso le parole del suo assassino e che quindi il vero protagonista della vicenda sia Don José, colui che porta avanti l’azione. Carmen non cambia, Don José si trasforma in nome di una passione (che mi guardo bene dal chiamare amore) vissuta in maniera ossessiva, malata. Ho pensato quindi a una prigione e all’intera vicenda non tanto come un flashback quanto piuttosto a un ricordo ossessivo di Don José che rivive dalla sua cella l’incontro con Carmen e l’epilogo tragico della sua storia. Mettere in prigione Don José è un modo per rendere giustizia a Carmen».

Perché gli anni Sessanta? «Rappresentano il periodo in cui per le donne comincia a realizzarsi un processo di emancipazione (ricordo che in Italia il reato di adulterio è stato abolito nel 1968 e il delitto d’onore solo nel 1981); mi sembrava giusto collocare la vicenda in quegli anni, dove il sogno di molti uomini continua ad oscillare fra la moglie devota e l’amante lasciva (la Santa e il demonio, Micaëla e Carmen) ma per “il sesso debole” si aprono prospettive di crescita e ribellione».

Il cast
L'opera è ambientata a Siviglia. E dalla Spagna viene il direttore Jordi Bernàcer, dal 2015 direttore in residenza all'Opera di San Francisco, che sarà sul podio dell’Orchestra dell’Emilia-Romagna «Arturo Toscanini», del Coro del Teatro Regio preparato da Martino Faggiani e del Coro di voci bianche del Teatro Regio preparato da Massimo Fiocchi Malaspina. La reggiana Martina Belli, mezzosoprano, già applaudita al Regio, sarà Carmen; il tenore messicano 44enne Arturo Chacon Cruz, di casa nei teatri americani e per la prima volta a Parma, sarà Don José; Marco Caria sarà Escamillo, Laura Giordano, già apprezzata dal nostro pubblico, sarà l'altra donna, cioè Micaëla; il parmigiano Armando Gabba sarà Dancairo. E ancora: Saverio Fiore (Remendado), Gianni Giuga (Morales), Massimiliano Catellani (Zuniga), Eleonora Bellocci (Frasquita), Chiara Tirotta (Mercedes).

Gli appuntamenti
Dopo la “prima” del 12 gennaio, recite venerdì 14 ore 20, sabato 15 ore 17, domenica 16 ore 15.30, venerdì 21 ore 20, domenica 23 gennaio ore 15.30. Nelle recite del 15 e del 21 Carmen sarà interpretata da Ramona Zaharia, Don José da Azer Zada, Escamillo da Alessandro Luongo, Micaëla da Veronica Marini. Sabato 8 gennaio alle 17 la presentazione di «Prima che si alzi il sipario», condotto dal giornalista e studioso Giuseppe Martini. Prova antegenerale (Under 30) domenica 9 gennaio alle 20; generale martedì 11 gennaio alle 15.30.

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