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Panathlon: conviviale dedicata alla leggendaria corsa

«La Divina Dakar»: emozioni uniche vissute nel deserto saudita

«La Divina Dakar»: emozioni uniche vissute nel deserto saudita

di Gian Luca Zurlini

26 Marzo 2022, 16:10

Un'esperienza eccezionale: tanto da spingere una persona come Guido Dalla Rosa Prati a scrivere una poesia intitolata «La divina Dakar». «Figuratevi che a me l'italiano non è mai piaciuto e l'ultima cosa che avrei pensato di fare in vita mia è di scrivere una poesia. Eppure quando sono tornato dalla Dakar, ho sentito la necessità di farlo, perché è stata un'avventura incredibile ed emozionante, unica anche per uno come me che ha girato il mondo volando».
E sono riusciti davvero a trasferire ai soci del Panathlon nella conviviale organizzata all'Hotel San Marco, le emozioni vissute alla Dakar 2022, corsa nel deserto dell'Arabia Saudita partendo da Jedda, Luigi Capitani e Guido Dalla Rosa Prati, i due parmigiani che sono alla fine arrivati tredicesimi nella corsa di regolarità disputata con una Nissan Patrol.


Neofiti assoluti Pungolati dalle domande del presidente del Panathlon Artemio Carra e dei soci, i due «compagni d'avventura» hanno raccontato in modo appassionato la loro Dakar. «Tenete conto - ha detto Capitani - che entrambi, pur essendo sportivi allenati, non avevamo nessuna esperienza di guida fuoristrada e siamo arrivati a Jedda senza aver mai guidato l'auto che ci era stata assegnata. Io, per esempio, non avevo neppure idea di come si usassero le ridotte». La magia della Dakar ha però funzionato al meglio e, dopo una partenza lenta (90esimi al prologo su 150 equipaggi), tappa dopo tappa la classifica è migliorata fino al tredicesimo posto finale.


Emozioni uniche Fra nottate in tenda in un freddo pungente e giornate trascorse alla guida sempre cercando la massima resa «i momenti più emozionanti erano quelli in mezzo al deserto. Un giorno, siamo stati fermati per alcune ore per motivi di sicurezza non meglio precisati ed eravamo nel nulla. Ebbene, forse quello è stato il punto più esaltante della spedizione, perché ci siamo sentiti padroni del mondo». Un'assistenza meccanica efficiente, con l'altro parmigiano Stefano Calzi, storico meccanico di Paolo Barilla e un solo guaio: la rottura della frizione, poi riparata durante la notte successiva. «La road map - spiega Dalla Rosa Prati - ci sembrava un oggetto misterioso. Eppure ci siamo persi poche volte». Al loro fianco Andrea Balestrieri, che ha disputato 7 Dakar in moto quando si correva in Africa, ha ricordato le sue emozioni in una serata dove i soci hanno potuto entrare nei segreti di una fra le più affascinanti competizioni motoristiche del mondo.
 

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