Secondo colpo nel locale di via Oradour
Nella giornata di mercoledì i responsabili dell'associazione Europa Teatri si sono dati appuntamento sorridenti ed entusiasti nella sede del Comune per presentare il festival da loro organizzato che si inaugurerà a giorni. Una manciata di ore dopo invece, eccoli di nuovo ma con l'amaro in bocca a fare la lista dei danni, a conteggiare porte e finestre sfondate.
«E purtroppo non è neppure la prima volta - si stringe nelle spalle Liliano Lamberti, presidente della associazione che gestisce il teatro di via Oradour. - I ladri erano già venuti una ventina di giorni fa». Una prima razzia che aveva iniziato a intimorire: ma dopo il colpo della altra notte ormai preoccuparsi non basta più. Occorre prendere provvedimenti.
«E lo faremo: sarà necessario installare dei sistemi di allarme e di vigilanza per proteggere il teatro e il locale annesso che stiamo lavorando per riaprire dopo oltre due anni di chiusura». Uno sforzo che in questi giorni aveva accelerato in visto della «prima» teatrale e dell'inaugurazione del locale attiguo. Ora, per parecchie cose, occorrerà ricominciare quasi da capo.
«I ladri la prima volta sono passati da una finestra affacciata su via Oradour mentre l'altra notte hanno forzato con un piede di porco una porta antipanico: una volta all'interno prima hanno portato via dallo spazio del Ratafià, il locale vicino al teatro, due piastre a induzione e una bella scorta di bevande e liquori caricando persino un carrello da supermercato. Poi si sono spostati all'interno della sala del teatro e hanno preso un mixer luci, delle casse acustiche, un video proiettore. Complessivamente si tratta di un furto che ci danneggia non poco anche perché economicamente stiamo parlando di un danno che di certo è superiore ai diecimila euro. Questo il costo degli apparecchi spariti: poi ci sono da aggiungere porte danneggiate e finestre sfondate».
Già nelle ore immediatamente successive sono tempestivamente intervenuti i tecnici del Comune per cercare di ripristinare gli spazi, mettere in sicurezza le porte scheggiate. Ma ora c'è la volontà di fare di più per proteggere la struttura che, nei progetti di chi la gestisce, vorrebbe essere un punto di riferimento per il quartiere. «Un presidio culturale e sociale e, con la nostra presenza, anche di vigilanza» in una zona che spesso appare un po' come dimenticata. E questi colpi a raffica lo dimostrano mentre qualcuno nota che, stranamente, dopo la razzia notturne le persone che abitualmente bazzicano intorno al teatro e ai suoi cortili sembrano essersi volatilizzate. Come se per un po' fosse meglio non farsi notare. Nonostante tutto però, nello spazio teatrale ci si prepara comunque all'avvio del festival previsto per lunedì. Vedere il nome sul cartellone tuttavia pare un po' una beffa: «Solo cose belle». Dopo essere stati derubati è anche difficile crederlo.
Luca Pelagatti
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