Il personaggio
Nel punto esatto in cui il latte tocca il caffè, il tempo sembra piegarsi. Andrea Cacciatore resta immobile, trattiene il respiro e in quell’attimo sospeso nascono cigni, fiori, vortici di schiuma. Forme delicate che prendono vita sulla superficie del cappuccino e svaniscono, leggere come sogni al primo sorso.
Con la grazia silenziosa di chi ha fatto del gesto una forma d’arte, il trentenne barista parmigiano del Ramon Cafè all’Euro Torri rappresenterà Parma ai campionati italiani di «Latte art», domenica all’Host di Milano, la grande fiera internazionale dedicata al mondo della ristorazione. In palio, la possibilità di volare al mondiale del giorno successivo.
Dietro la bellezza di quelle figure effimere, però, si nasconde un allenamento rigoroso, fatto di tecnica, concentrazione e disciplina. La «Latte art», l’arte di creare disegni versando il latte montato nel caffè espresso, è un linguaggio che unisce estetica e controllo.
In queste gare ogni dettaglio conta: la simmetria, il contrasto, il ritmo del respiro. Bastano pochi secondi, un movimento incerto e la magia svanisce. Le lattiere (verde, rossa, oro) rappresentano i diversi livelli di competenza nel Latte art grading system, un percorso di crescita per chi trasforma il latte in linguaggio. Un percorso che Andrea ha costruito passo dopo passo, con pazienza e curiosità, partendo dalle radici della sua storia personale.
Figlio di ristoratori, laureato in economia e diplomato ad Alma, scopre la propria vocazione nell’equilibrio tra tecnica e sensibilità. Ore di allenamento, corsi, viaggi: fino al «free pouring», il versaggio libero che trasforma il cappuccino in una tela effimera.
«Verso il latte e con il flusso creo una figura. Se il respiro sbaglia, l’immagine scompare». La sua crescita professionale è andata di pari passo con quella umana. Dopo la pandemia, decide di mettersi in gioco. Le prime gare lo mettono alla prova.
«All’inizio tremavo, ma non per paura. Era l’emozione di chi sa di avere qualcosa da dire», racconta. Con costanza trasforma la tensione in forza, fino alla vittoria di Torino che gli apre le porte dei campionati italiani nella categoria lattiera rossa.
Pochi giorni prima della sfida milanese, per la precisione venerdì, sarà anche finalista alla Vergnano coffee world cup di Torino, dove si sfidano i migliori nel preparare espresso, cappuccino e cocktail. In palio c'è un viaggio nelle piantagioni di caffè. «Il sogno di scoprire con i propri occhi dove nasce il caffè», confessa.
Oggi Andrea è examiner, unico a Parma abilitato a rilasciare certificazioni internazionali del Latte art grading system. Un ruolo che testimonia non solo la sua competenza, ma anche la volontà di trasmettere una cultura del caffè fatta di rispetto e dedizione: «Vorrei creare una rete di persone che credano nella cura e nella bellezza di un gesto semplice».
Per lui, il caffè è un linguaggio di gentilezza. «Un cappuccino fatto bene lascia un sorriso e quel sorriso vale più di qualunque trofeo». Così, in un mondo che va veloce, Andrea disegna sogni nel vapore del mattino. E in ogni tazza lascia un’impronta fugace, destinata a svanire, ma impossibile da dimenticare.
Asia Rossi
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