Volontariato
Namasté dice il saluto indiano: mi inchino di fronte alla bellezza che c’è in te. «La fiducia è la chiave per realizzare il cambiamento delle persone: dobbiamo essere anche audaci e credere che insieme possiamo davvero cambiare tante cose», ha detto ieri con uno sguardo pieno di gioia e gratitudine il presidente dell’associazione San Cristoforo don Umberto Cocconi nel presentare il nuovo punto di ascolto, informazione e orientamento per le persone detenute, ex detenute e i loro familiari ospitati dalla onlus in strada Quarta 37. Lo sportello «In Con-tatto» è un servizio gratuito nato da un’affiatata rete di nove associazioni (San Cristoforo, Rete Carcere ODV, Per ricominciare, Acat Parma «il volo», Comunità di Sant’Egidio, Snupi, Centoperuno, W4W-Women for Women, Il mondo di Oz) nell’ambito del progetto «E nessuno si salva da solo», realizzato in collaborazione con CVS Emilia e finanziato dalla Regione.
«Una contaminazione capace di fare cose grandi: una rete in cui vogliamo mettere tutta la città di Parma», ha poi concluso lo stesso don Cocconi, ringraziando la generosità dei volontari che attraverso un sorriso, uno sguardo positivo e non giudicante, sono capaci di ridare speranza a chi è in difficoltà. Volontari motivati e sensibili come Barbara Cusi che giorno dopo giorno cercano di aiutare il prossimo con piccoli-grandi gesti che spesso fanno la differenza, facendo da «ponte» fra il “dentro” e il “fuori” per cercar di ricucire lo strappo avvenuto con la società.
Christian, uno dei ventiquattro ospiti dell’associazione, ha voluto lasciare una testimonianza confidando di essersi sentito accolto per la prima volta.
Dopo l’introduzione del progetto del coordinatore del bando Andrea Galletti, il presidente di Rete Carcere Gildo Nardon si è soffermato sulla difficile genesi di un progetto che ha finalmente visto la luce «grazie ad un gruppo di lavoro molto motivato ed efficiente».
«Il fine della rete - ha sottolineato - è quello di stimolare, lavorare insieme e unire le associazioni e le tante realtà impegnate nel carcere e fuori dal carcere, cercando di favorire un percorso di consapevolezza allo scopo di facilitare il reinserimento post-scarcerazione». Sul valore di uno spazio protetto e un luogo di riferimento si è poi espresso il garante della Regione per le persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale, Roberto Cavalieri.
«Spero che nel tempo la collaborazione possa essere sempre più proficua poiché da solo il carcere non può salvare nessuno: ricordiamoci sempre che la pena deve avere un valore rieducativo e non punitivo», ha poi dichiarato la responsabile area pedagogica del nostro carcere Maria Clotilde Faro. Infine, Poesie dal Carcere interpretate da Franca Tragni (da sempre impegnata in laboratori tra le mura di via Burla) e Carmine Barbato, tratte dalle testimonianze di Domenico Morelli, Paolo Ruffilli e Bruno Veneri.
Una giornata importante nel bel polmone verde della residenza della onlus: una casa piena di speranza e futuro. Lo sportello è aperto tutti i giovedì dalle 15 alle 17; mail sportelloretecarcere@gmail.com o chiamare il 375-7416675.
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