VERSO IL VOTO
«Forza, saliamo». Inizia con l'energico richiamo del presidente Claudio Cavazzini il dibattito con i candidati sindaco organizzato dalla Famija Pramzana sul futuro della cultura popolare: all'appello hanno risposto in dieci. Gli aiuti alle compagnie amatoriali, il sostegno al teatro dialettale e il recupero di alcuni teatri chiusi come (Theatro del Vicolo e il Pezzani, senza dimenticare il Teatro dei dialetti): questi i temi del dibattito moderato dal vicedirettore della Gazzetta di Parma, Stefano Pileri e aperto dalle critiche di Cavazzini all'amministrazione uscente: «Nessun aiuto dal Comune al teatro dialettale e amatoriale».
«Lavoreremo per ridare ai quartieri spazi in cui svolgere attività culturali» esordisce Michele Guerra (coalizione di centrosinistra). E a chi lo accusa di aver badato solo ai big del settore replica: «Il Teatro Regio era in fase di dissesto. Abbiamo lavorato per rianimare un paziente in coma».
Priamo Bocchi (Fratelli d'Italia) propone un «assessorato con delega all'associazionismo» e «un festival del teatro dialettale». Andrea Bui (Potere al popolo, Prc e Pci) vuole «rafforzare la cultura popolare» e aprire il Teatro dei dialetti «a danze etniche e a chi usa altri vernacoli».
Dario Costi (sostenuto da quattro liste civiche) ha in programma «mostre per valorizzare la cultura popolare», senza dimenticarsi dei «burattini e delle maschere». Per il Teatro dei dialetti suggerisce «un consorzio per gestirlo». Roberta Roberti (Parma città pubblica) da insegnante propone di coinvolgere le scuole per «far dialogare i ragazzi con il mondo della terza età».
Anche Michela Canova (Parma democratica) intende coinvolgere le scuole : «Associazioni culturali come la Famija Pramzana avranno un ruolo fondamentale». Marco Adorni (L'Altra Parma) pretende «bandi a misura di piccole associazioni e un ufficio comunale che le aiuti».
«Legge speciale per prolungare di sei mesi il Festival Verdi e azzerare gli affitti per tutti i teatri», afferma Pietro Vignali (coalizione civica-Lega-Fi), che riserva una stoccata alla Regione: «I finanziamenti per le associazioni dialettali si fermano a Reggio».
Giampaolo Lavagetto (Per Parma 2032) lancia «un festival della città», realizzato da realtà come la Famija Pramzana. «Voglio un evento che nasca dal territorio». Enrico Ottolini (Europa verde) è sintetico: «Portare nei quartieri la cultura scientifica».
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