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Intervista

Fabrizio Bosso all'Arena Shakespeare: «Faremo rivivere Chet Baker»

Fabrizio Bosso all'Arena Shakespeare: «Faremo rivivere Chet Baker»

di Claudia Olimpia Rossi

12 Luglio 2023, 03:01

«Non ho mai suonato all’Arena Shakespeare. Sono curioso e felice di farlo, rendendo omaggio a Chet Baker non solo dal punto di vista musicale ma umano»: Fabrizio Bosso, in «Shadows», domani alle ore 21 (ultimo appuntamento della rassegna estiva nell’anfiteatro all’aperto del Due, dopo Massini e Barbarossa in scena ieri) alla tromba che riempie d’anima con un soffio da quando aveva cinque anni, talento precoce in una famiglia d’artisti, di questo spettacolo anticipa che «riesce sempre a sorprendere».

«Chet Baker - le sue parole - era un improvvisatore: anche noi rigeneriamo in scena la narrazione delle sue memorie. Cosa bella, Massimo Popolizio, oltre ad essere un grande attore, ha una straordinaria sensibilità nei confronti della musica. Di conseguenza, non vive questo spettacolo con paura, come invece può capitare ad altri che temono di andare a sovrastarla con le parole. A ciò si aggiunge il sodalizio con Oliver Mazzariello, al pianoforte, che prosegue fecondo da tanti anni. Ci sono momenti in cui Massimo recita e altri in cui eseguiamo i nostri brani, mentre talvolta lavoriamo insieme. Possiamo spingerci a suonare qualcosa di diverso noi o viceversa lui fare cambiamenti nella narrazione. L’idea è proprio un omaggio alla vita di Chet Baker, ai suoi amori, a come è entrato in certi ambienti».

Canovaccio, copione, il diario «Le memorie perdute» di Chet Baker, ritrovato a dieci anni dalla morte, che il 13 maggio 1988, dopo un volo dalla finestra del Prins Hendrik Hotel di Amsterdam, arrestò la sfrenata esistenza del grande trombettista, progenitore del cool jazz.

Mentre l’attore Massimo Popolizio restituisce voce al testo, ricamato con altri scritti in prosa e poesia, la musica di Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello la investe di emozione. «Io ho sempre visto la musica - chiosa il trombettista torinese, raggiunto in auto mentre si recava a Perugia con il suo “Fabrizio Bosso Quartet-WE4”, atteso ad Umbria Jazz, con cui starà in giro tutta l’estate sull’onda dei molti successi, tra cui l’album “We Wonder”, omaggio alle canzoni di Stevie Wonder - come un mezzo di comunicazione tra musicisti e con il pubblico. Noi cerchiamo di dare sempre qualcosa di vero e suonare con il cuore. Mi capita di incontrare gente che, venendo a fare i complimenti in camerino, esprime contenuti profondi, segno che il pensiero racchiuso nelle note è arrivato».

Lo spirito musicale di Chet Baker, del cui repertorio interpreterà in «Shadows» i brani più famosi, rivive nella tromba di Bosso. «Sicuramente - conclude - è stato una fonte d'ispirazione per me. Da lui ho imparato come far risaltare una melodia. Era incredibile il modo in cui riusciva a sostituirsi ad una voce con la sua tromba. L'espressività, le sue pause, mi hanno insegnato come approcciare questa musica».

Claudia Olimpia Rossi

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